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Bandiera bianca

Tolleranza zero! è il tormentone di ogni estate

Antonio Gurrado

L'ultimo giro di vite è quello sulle infrazioni al codice della strada. Prima c'erano i piromani, gli atti osceni in luogo pubblico, il fumo a scuola e così via. Se non fossero tutti slogan vivremmo in un mondo idilliaco

Tolleranza zero! È notizia freschissima il giro di vite (usa dire così: per parlarne pare sia obbligatorio ricorrere a luoghi comuni e lessemi stantii) del governo sulle infrazioni al codice della strada. Eppure, tolleranza zero!, mi raccomando col punto esclamativo, è un refrain che da tempo accompagna le nostre estati e i nostri giorni, l’unico vero tormentone che non tramonta mai.

Sfogliando gli archivi, scopriamo che il 2022 è stato l’anno della tolleranza zero! nei confronti dei piromani, degli atti osceni in luogo pubblico, della violenza nei confronti dei detenuti, della corruzione e dei parcheggi sui posti riservati ai disabili. L’anno prima, invece, tolleranza zero! verso il razzismo allo stadio, le risse da strada, le imprudenze di chi scia, i fumatori che passano sul ponte di Bassano (mah), nonché ovviamente contro alcol e smartphone alla guida, secondo un piano di lavoro dell’Unione Europea. Saltando il 2020, che è stato l’anno della tolleranza zero! su qualsiasi cosa, nel 2019 tolleranza zero! sul fumo a scuola, sulla microcriminalità, sulle molestie in ufficio; nel 2015 tolleranza zero! sulle discoteche (così, a caso), sull’abbandono dei rifiuti, sui reati agroalimentari, sui parcheggi in doppia fila a Campobasso. E nel 2010, vi sorprenderò, tolleranza zero! nel codice della strada su alcol, droga e velocità. Pensate in che mondo idilliaco vivremmo, se solo tolleranza zero! significasse davvero qualcosa e non fosse soltanto uno strillo improvviso, la cui vana eco va spegnendosi col tempo mentre ripete: zero… zero… zero.

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