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Bandiera Bianca

Non ci sono dittature migliori di altre. Note a margine del 25 aprile

Antonio Gurrado

 

Sostenere di essere contrari a ogni tipo di totalitarismo, e non solo al fascismo, non annacqua lo spirito della Festa della Liberazione: lo rafforza 

Una cosa soltanto non mi è chiara del lucidissimo dibattito che ha accompagnato il 25 aprile: e cioè perché mai sostenere di essere contrari non solo al fascismo, ma a ogni tipo di dittatura, debba annacquare lo spirito della celebrazione. A me sembra piuttosto che la rafforzi; altrimenti è come dire che qualcuno è un vero vegetariano solo se non mangia carne di pollo, mentre è un vegetariano annacquato se rifiuta anche il manzo e il maiale.

 

Ora, qualcuno potrebbe dire (restando nella metafora) che il dittatore pollo ce lo avevamo noi, e che pertanto il nostro vegetarianismo democratico passa per il rigetto degli altri polli e dei suoi simili: tacchini, pavoni, galline faraone… Però qualcun altro, ad esempio George Orwell, ha abbondantemente dimostrato che popoli lontani avevano il dittatore maiale, quindi alla stessa stregua io ritengo si debba essere chiari nel condannare anche gli altri tipi di suino, dai vari emuli lattonzoli ai cinghiali che invadono territori altrui: Ungheria, Cecoslovacchia, Ucraina… Quando sento argomentare che osteggiando altre dittature oltre al fascismo si annacqua il significato della liberazione, temo sempre di svegliarmi il 26 aprile sotto la dittatura, che so, degli evroniani e sentire la gente che sospira sollevata: “Be’, almeno non sono fascisti; festeggiamo”.

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