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Bandiera Bianca

Per Siri la matematica è diventata un'opinione

Antonio Gurrado

Gli assistenti vocali sono entrati in una nuova èra. Hanno forse immagazinato tutti gli articoli e saggi che spiegano come l’AI non sia infallibile, e l’algoritmo si inganni o ci inganni, e i motori di ricerca soffrano di pregiudizi?

Ero lì che parlavo con Siri – mi spiego: ero lì con le mani impicciate e avevo bisogno di complicati calcoli per certe misurazioni, divisioni irregolari e percentuali esatte di numeri a quattro cifre. Quindi ho domandato a Siri quanto facesse, che so, 8.341 fratto 32, o quanto fosse precisamente il 41 per cento di 3.679. E Siri, senza smorzare la sua vocina da saputella, mi ha risposto che 8.341 fratto 32 fa circa 260,6562; che il 41 per cento di 3679 dovrebbe essere 1545,18. Circa? Dovrebbe? Una delle poche certezze con cui mi ero coricato la sera prima era che la matematica non fosse un’opinione, e che l’intelligenza artificiale altro non fosse che sofisticatissimo calcolo raziocinatore. Mi domando dunque se non stia iniziando una nuova èra per gli assistenti vocali.

 

Prima, la certezza con cui rispondevano aveva un che di fastidioso, specie quando – è capitato a tutti – si intromettevano spontaneamente nelle conversazioni col loro altruismo malriposto, da donna Prassede dematerializzata, non appena sentivano la piega di un dubbio, l’arricciarsi di un punto interrogativo. In fin dei conti, però, traevano le proprie risposte da un cumulo infinito di dati preesistenti: quello stesso cumulo in cui adesso stiamo riversando infiniti articoli e saggi su come l’AI non sia infallibile, e l’algoritmo si inganni o ci inganni, e i motori di ricerca soffrano di pregiudizi, e ChatGPT sembri uno studente mediocre in vena di supercazzole.

 

Non è che recepire, incamerare e rielaborare tutte queste critiche ha fatto perdere sicurezza a Siri e ai suoi amici? Non sarà mica iniziata la crisi di coscienza dell’intelligenza artificiale?

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