Bandiera bianca

Un nuovo record di assurdità nel dibattito sull'immigrazione

Antonio Gurrado

In Italia la discussione sul tema sarà sempre ingannevole poiché deformata dall’iniziale fallacia di vertere su immigrati puramente simbolici, tralasciando le persone concrete. Così a destra come a sinistra

Qualsiasi dibattito sugli immigrati, in Italia, sarà sempre ingannevole poiché deformato dall’iniziale fallacia di vertere su immigrati puramente simbolici, tralasciando le persone concrete. È così a destra, come dimostra il vecchio caso del volantino propagandistico della Lega che ritraeva come minaccia per l’Italia degli africani in Perù. Ma è così anche a sinistra, come dimostra il vecchio caso del vassoio di arancini portato in accoglienza alla Diciotti. Gli arancini. A gente che soffre mal di mare da settimane.

 

In questa ardita gara a superarsi di metafora in metafora, un nuovo record è stato stabilito dai sostenitori dell’accoglienza: i concerti di un violino costruito col legno dei barconi di immigrati. L’utilità immediata del gesto, purtroppo, mi sfugge.

  

Infatti o si presuppone che chi ascolta un concerto non sia interessato alla qualità della musica ma solo alle implicazioni etiche della strumentazione; oppure si è scoperto che i violini fatti col legno su cui navigano gli immigrati garantiscono un suono migliore. Fatto sta che – sia la musica al servizio dell’etica o l’etica al servizio della musica – in entrambi i casi gli immigrati non dovranno limitarsi a temere ostili propagandisti trogloditi o generosi ospiti che intendono rimpinzarli di fritti. Dovranno aspettarsi anche assalti in mare aperto da parte di violinisti che vogliono smontare il barcone.

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