bandiera bianca

Metodi creativi per sbarazzarsi della Z, lettera scomoda

Antonio Gurrado

E' diventata il simbolo dell'invasione russa e quindi la sia vuole cancellare, anche dalle locandine a Cannes. Ma un grande lipogramma etico può essere davvero la soluzione?

“La disparition” è un curioso romanzo di Georges Perec, in cui si scopre che dalle pagine, grazie a circonlocuzioni sempre più spericolate, è sparita la lettera e. Ora siamo in un’epoca in cui a essere massimamente sospettabile è un’altra letterina, la z, come quella che il presidente della commissione Esteri del Senato ha utilizzato – riprendendo lo stile grafico degli invasori russi in Ucraina – per augurare a tutti buona LiberaZione. O come quella insanguinata che campeggia sulla locandina di “Z”, film in concorso al festival di Cannes che un centro di cultura ucraina ha invitato a ribattezzare, magari con una lettera più pacifica. Peccato che il titolo sia stato deciso ben prima dell’attacco, peccato che il film si chiami così perché tratta di zombie.

Adesso che la z è diventata indicibile e minacciosa si può far strada l’idea di un vastissimo lipogramma etico, che ne comporti la scomparsa universale onde non essere tacciati di fiancheggiatori del putinismo. Sarà; ma a me, francamente, sembra proprio una solenne stronata.

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