(foto Flickr)

Bandiera bianca

Infanzie segnate dal Muppet Show

Antonio Gurrado

Il canale Disney+ ha deciso di rimandare in onda vecchi episodi solo a patto di farli precedere dal solito disclaimer anti stereotipi. Confesso la mia complicità

Ho scoperto che la mia infanzia è stata inavvertitamente segnata da un trauma destinato a lasciare profondi solchi nella mia identità sociale e politica: guardare i Muppet. L’ho scoperto apprendendo che il canale Disney+ ha deciso di rimandare in onda quei vecchi episodi solo a patto di farli precedere dal solito disclaimer ad usum delphini: “Questi stereotipi erano sbagliati allora e sono sbagliati adesso. Piuttosto che rimuovere i contenuti, preferiamo riconoscere il loro impatto dannoso, trarne una lezione e favorire il confronto così da creare assieme un futuro più inclusivo”. Per quanto a memoria non riesca a individuare quali parti offensive del Muppet Show, quarant’anni fa, abbiano contribuito a rendere il mondo più intollerante e discriminatorio, è ovvio che non ci riesco soltanto perché il Muppet Show mi ha imbevuto di pregiudizi instillandoli nella mia innocenza puntata dopo puntata. Approfitto dunque di questa paginetta virtuale per fare pubblica ammenda, essendo stato non solo vittima acquiescente ma anche tacito complice dell’efferato disegno suprematista dei Muppet, volto da decenni a forgiare nelle menti dei bambini tutto un mondo di stereotipi inaccettabili, in cui le rane vengono costrette a parlare e i maiali a indossare fili di perle.

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