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Il vero problema di laurearsi a 9 anni

Antonio Gurrado

In Belgio un bambino discuterà la sua tesi in ingegneria elettrica a dicembre. Le implicazioni concrete della notizia

Da posti assurdi tipo il Belgio, arriva la notizia del laureato più giovane del mondo, un bambino di nove anni che a dicembre discuterà la tesi in ingegneria elettrica. Una volta finito di sdilinquirci di fronte alle foto che mostrano un bimbo così carino alle prese con mastodontici manuali, o di rimproverare i nostri figli perché alla veneranda età di dodici anni non hanno ancora uno straccio di maturità classica, possiamo concentrarci sulle implicazioni concrete della notizia. Anzitutto, questa è la prova che il titolo di studio non ha niente a che vedere con lo spessore umano: il neoingegnere, riferisce la mamma, fa i capricci, non vuole mangiare verdure e sta attaccato ai giochini sul cellulare. Inoltre, conseguenza uguale e contraria, le lauree del settore tecnologico non devono richiedere chissà quale sensibilità, arguzia ed esperienza, se le può prendere anche un bambino di nove anni. Infine, e soprattutto, se le leggi europee sul lavoro minorile sono ancora quelle che ricordo, tutto ciò che ha ottenuto il piccolo ingegnere barattando l’infanzia con una laurea altamente professionalizzante è una decina d’anni di disoccupazione.

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