Gaspare Traversi, "Uccisione di Aronne", Galleria di Stoccarda

E' nato prima l'odio o l'ignoranza?

Antonio Gurrado

Il sindaco di Luzzara emana un’ordinanza che vieta le espressioni di violenza tanto dal vivo quanto sul web

A proposito di sindaci, solo nell’Aemilia felix ce ne poteva essere uno ottimista al punto da abolire l’odio per decreto. Il primo cittadino di Luzzara infatti, nella bassa reggiana, ha emanato un’ordinanza che vieta le espressioni d’odio o di violenza tanto dal vivo quanto sul web e non conta che poi si sia scoperto come sui social, ogni tanto, lui stesso trascenda. Il suo commendevole intento è finalmente equiparare del tutto la vita virtuale a quella reale, dimostrando ai propri concittadini (troppo pochi, novemila) che uno sbrocco su Facebook vale tanto quanto una rissa al bar ed è parimenti squalificante.

 

Ciò che non torna piuttosto sono le sanzioni previste per chi esagera: la lettura di libri, la visione di film. È ahimè un’ulteriore propaggine della concezione punitiva della cultura, tipicamente italiana, secondo cui la somministrazione di contenuti alati è funzionale e sufficiente a elevare gli animi. Temo però che il volenteroso sindaco in questo caso s’inganni: non è che le persone stanno a polemizzare sui social o a spintonare al bancone perché sono ignoranti; piuttosto il contrario, le persone sono ignoranti perché preferiscono stare a polemizzare sui social o a spintonare al bancone. La cultura obbligatoria potrebbe farle sentire in diritto di nobilitare la propria ignoranza e il proprio odio spacciandoli per forme (stupide quantunque) di resistenza all’autorità.   

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