La pubblicità della Lega toscana

Il lapsus freudiano della Lega in Toscana

Antonio Gurrado

Una campagna pubblicitaria che parla di immigrati immaginari a italiani immaginari: gli stranieri ritratti sono in Perù e la famiglia è americana

Scusate ma non vedo nulla di sorprendente nella pubblicità che ha indignato il web (un’altra, l’ennesima): quella della Lega che mostra la Toscana voluta dalla sinistra con una foto di immigrati e la Toscana del “prima gli italiani” con la foto di papà, mamma e due bambini castani, castani chiari, chiarissimi, biondi. Se non che la foto degli immigrati era stata scattata in Perù, non a Pontassieve, mentre la famigliola ritratta in realtà è di Phoenix e deriva da uno di quei cataloghi laccati da cui i pubblicitari possono trarre materiale iconografico per promuovere una scuola privata o l’outlet del dentista. Non è una gaffe, è un lapsus freudiano.

  

Gli immigrati il cui numero spaventa gli italiani, dimostrano le statistiche, in gran parte ormai stanno in Italia lo stretto necessario per scapparne il più lontano possibile, quindi ritrarli mentre si trovano in Perù è una scelta simbolica coerente e sensata. Idem, gli italiani che la Lega ha in mente si sono nutriti per decenni con film americani, musica americana, cibo americano, simboli americani, parole americane; agli americani li accomunano il culto dell’autodifesa e una certa ostilità al Papa, tipici delle famiglie wasp statunitensi. Non vedo nulla di sorprendente nella scandalosa pubblicità della Lega toscana, anzi: è una campagna che candidamente ammette di parlare di immigrati immaginari a italiani immaginari.

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