Ficarra e Picone (foto LaPresse)

Il luogo comune de "Le rane" di Ficarra e Picone

Antonio Gurrado

I due comici sono bravissimi nel rimettere in scena Aristofane. Ma la loro intuizione parte da un fraintendimento

Ficarra e Picone, bravissimi, stanno portando in giro “Le rane” di Aristofane per i teatri d’Italia e il pubblico va a vederli richiamato dalla notizia che si tratta di un classico ancora attuale. Parla infatti, spiega il duo comico, di crisi economica, politici voltagabbana e popolo bue. Di là dal commendevole intento di portare la gente a teatro, nonché di diffondere il testo di Aristofane lì dove gli studi non lo fanno arrivare, Ficarra e Picone peccano forse qui di una concessione al luogo comune o, se non altro, al principio largamente condiviso che il pubblico muova il culo solo per ciò che lo riguarda da vicino. La commedia di duemilacinquecento anni fa che parla di problemi d’oggi è un ottimo esempio. Si potrebbe tuttavia per le prossime date tentare una strategia inversa, più aristofanea: invitare il pubblico a teatro per mostrare quanto inattuali sono i problemi d’oggi, tanto da essere già stati sbertucciati in una commedia di duemilacinquecento anni fa, e capire che i classici c’insegnano anzitutto quanto poco siamo all’altezza dei nostri tempi.

Di più su questi argomenti: