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Quanto si commuove il web per la solitudine che crea nella vita reale

Antonio Gurrado

Il caso della vecchietta di San Lazzaro di Savena che ha chiamato i carabinieri per poter chiacchierare un po' con qualcuno

Per fortuna il web si commuove facilmente, altrimenti certe storie non uscirebbero dal recinto delle cronache locali. Per esempio domenica, a San Lazzaro di Savena, una signora ultraottantenne ha chiamato il 112 chiedendo aiuto ma, quando i carabinieri hanno suonato il campanello, li ha accolti con caffè e biscotti: si sentiva sola, non sapeva con chi parlare, la domenica pomeriggio è l'ora più crudele quindi ha inventato l'emergenza. O più probabilmente l'ha concretizzata, dando un nome specifico a una situazione che per lei dev'essere abituale (il figlio, pare, è spesso via per lavoro) e che quindi non scuote nessuno dalla routine. Il web si è commosso perché i carabinieri accorsi si sono davvero fermati a trascorrere un po' di tempo con lei e a sentirla chiacchierare della lontana guerra, della morte del marito, del terrore di svegliarsi al buio e non riprendere più sonno; c'è una bella foto dei due solenni militari che sorridono mentre fra di loro la vecchina bolognese conciona di spalle, alta la metà. Io, che nella mia sovrabbondanza di colesterolo reco tuttora tracce di sentimentalismo, mi commuovo ancor più scoprendo che i carabinieri sono tornati a salutarla spontaneamente anche lunedì mattina. Siccome però le mie analisi presentano anche residui di acidità, non posso fare a meno di notare che la commozione del web si autoalimenta proprio perché resta sul web: gli anziani si sentirebbero meno soli, presumo, se i giovani non passassero la domenica pomeriggio a navigare in cerca di storie commoventi anziché passare a trovarli.

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