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Non è che tuo figlio è fancazzista, è che ha solo prof. femmine

Antonio Gurrado

Uno studio della Commissione Ue dice che la predominanza delle professoresse a scapito dei professori incide negativamente sul rendimento scolastico

Ho avuto un incubo (mi capita spesso): venivano nuovamente istituite in Italia le scuole differenziate per maschietti e per femminucce. Solo che stavolta, anziché separare gli alunni, la divisione riguardava i docenti; così i genitori potevano scegliere se iscrivere i pargoli a un cursus studiorum che prevedeva in cattedra solo maestri e professori oppure solo maestre e professoresse. La riforma veniva varata a seguito della pubblicazione del report della Commissione europea di cui avrete letto oggi sui giornali; gli esperti Peter Birch e David Crosier stigmatizzano che in tutti i paesi dell’Unione l’insegnamento sia appannaggio delle donne (in Italia sono il 69 per cento delle prof e il 99 per cento delle maestre) e individuano una conseguenza nefasta dello stato di cose. L’elevato tasso di insegnanti donne, infatti, può essere associato al peggior rendimento dei ragazzi a scuola, nonché alla loro maggiore tendenza ad abbandonare gli studi poiché manca un modello educativo maschile. Donde la soluzione onirica che ha agitato i miei sonni pomeridiani (tralasciando le melanzane): se vostro figlio passa il pomeriggio alla PlayStation non è perché sia un fancazzista ma perché gli manca uno specifico modello educativo, quindi deve filare in una scuola apposita con insegnanti tutti maschi; in quella con insegnanti femmine manderete casomai vostra figlia nella speranza che si scolli dai più insensati filtri di Instagram. Purtroppo mi sono poi svegliato in questo noioso mondo reale, in cui gli insegnanti sono mescolati e in cui, se un ragazzo si presenta impreparato all’interrogazione, si becca un bel tre da una professoressa rea di offrirgli un modello educativo femminile. Così non ho scoperto dove sarebbe andato a finire l’incubo, nel momento in cui fossero apparsi un ragazzo che voleva diventare scienziato come Marie Curie e una ragazza che voleva diventare filosofa come Wittgenstein. Sarebbero stati iscritti a una classe differenziale per chi crede al valore degli individui anziché ai modelli educativi di genere? 

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