Il sesso e l'idea che giusto e sbagliato sono solo un problema d'intenzioni

Antonio Gurrado

Il destino il mondo nella storia, inventata, di un mago che voleva diventare una strega

Ero lì in poltrona dopo pranzo che meditavo sui destini del mondo quand'ecco arriva la mia nipotina di sei anni, che vive nella cattolica Irlanda e fa la prima elementare in una scuola col segno della croce a inizio lezioni e tutti i crismi. Vuole mostrarmi una poesia che ha scritto: parla di un mago che voleva diventare una strega e che diventava felice nel momento in cui riusciva a mantenere intatti i poteri cambiando sesso. Il motivo per cui me la mostra con orgoglio è che le maestre l’hanno ampiamente elogiata per avere colto, lei così piccola, la profonda verità che si può essere felici solamente diventando ciò che si desidera, per quanto assurdo o innaturale possa apparire a prima vista. In seguito ho chiesto lumi ai genitori su come mai avesse preso un voto alto nonostante che, nel tentativo di scrivere “wizard”, avesse scritto ora “wizerd”, ora “wizzard”, ora “wizzerd”; e nonostante che la mutina di “witch” ballasse cascando ovunque ma giammai dove avrebbe dovuto trovarsi. Mi è stato risposto che nella composizione le maestre premiano la creatività anziché l'ortografia, poiché il giusto e lo sbagliato non sono questione di regole ma d'intenzioni. Ne ho dedotto che è inutile meditare sui destini del mondo; sono loro che ti corrono incontro da dove meno te li aspetti.

Di più su questi argomenti: