Non è la giornata mondiale del gatto. Ieri non è stata neppure quella del canguro

Antonio Gurrado
La giornata non è riconosciuta dal Governo – a differenza di quelle del teatro (27 marzo), dell’innovazione (7 giugno), del sollievo (29 maggio) e dell’unità nazionale (17 marzo) – ma presto potrebbe esserlo grazie all’ulteriore intuizione di un quotidiano estero.

Dopo una giornata persa dietro al canguro, se permettete parliamo del gatto. Circola la notizia che sia la sua giornata mondiale ma è una bufala, poiché la ricorrenza cade l’8 agosto mentre oggi, ridimensioniamoci, ne è soltanto la festa nazionale. È stata fissata nel 1990 a seguito di un sondaggio su “Tuttogatto, rivista mensile di varia gattitudine”, che sembra avere cessato le pubblicazioni di lì a poco del tutto ignara che, un quarto di secolo dopo, l’intuizione avrebbe dettato il menabò a testate ben più austere.

 

La giornata non è riconosciuta dal Governo – a differenza di quelle del teatro (27 marzo), dell’innovazione (7 giugno), del sollievo (29 maggio) e dell’unità nazionale (17 marzo) – ma presto potrebbe esserlo grazie all’ulteriore intuizione di un quotidiano estero. Il New York Times ha pubblicato il necrologio di una micia e, dovendo darle un cognome, le ha affibbiato quello dell’inconsolabile padrona, così sancendo un vincolo di parentela finora inesplorato dai tremebondi legislatori italici che cento ne pensano e nessuna ne votano. Avesse funzionato il canguro, oggi avremmo già potuto trasformare la ricorrenza in festa nazionale della famiglia allargata a gatto di cane.

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