Stefano, il vincitore di Masterchef

Tra spoiler inutile e piatti perfetti Stefano vince la finale (un po' dimessa) di Masterchef. Giusto così

Mahatma

Diciamocela tutta, non c’è stata gara. Tra un bagno di sudore e l’altro, Stefano ha vinto in quasi tutti gli scontri diretti sulle portate. Pare abbia solo sbagliato a fare la gelatina di gin-tonic, subito deplorata da Cracco.

Già all’assaggio del caffè macchiato di porcini con menta di Nicolò, il faccione di Antonio Ricci s’è palesato sullo schermo e s’è capito che lo spoilerone aveva fatto bingo. Poi è arrivato il “merda” di un Barbieri estasiato dalla cernia cotta “nella sua cipolla” e il cerchio s’è chiuso. Diciamocela tutta, non c’è stata gara. Tra un bagno di sudore e l’altro, Stefano ha vinto in quasi tutti gli scontri diretti sulle portate. Pare abbia solo sbagliato a fare la gelatina di gin-tonic, subito deplorata da Cracco (molto ben disposto verso il giovane collezionista di galline ornamentali). Mentre i due concorrenti suonavano il campanello da reception d’hotel e la telecamera indugiava per un nanosecondo sul taccuino di Barbieri (s’è visto che Bruno ha dato voto 4 alla prima portata di Nicolò e 5 alla seconda), l’attrazione principale è diventata l’ascolto dei commenti in piccionaia del padre medico del ventunenne lodato dai continui sospiri di Madonna Federica, pronta a commuoversi perfino per la brioche ripiena fatta dalle mani del suo “piccolo principe”. Probabilmente s’è rivista nei panni di Demi Moore in Ghost, quando impastando la creta era avvinghiata dalle mani del defunto compagno lì presente in forma di spirito. Sul tema, da segnalare una insolitamente inacidita Viola proprio nei confronti del suo ex amicone Nicolò. La barista vegetariana dalla voce tremula ha chiarito fin dal principio che lei era lì a tifare per il veneziano Stefano.

 

Tornando alla gara, c’è poco da dire. Amelia fatta fuori subito dalla sua concittadina, la chef Rosanna Marziale che ama assai la mozzarella di bufala, tanto da farla “appena appena sciogliere al microonde così da poterla modellare, fare un incavo, riempirla di tagliolini al basilico e parmigiano e richiuderla prima di friggerla”. Dalla cuoca amatoriale di Caserta ci saremmo attesi qualcosa in più, ma già dalla Mistery Box i giudici hanno mostrato tutte le loro perplessità, facendo intuire quale sarebbe stato l’esito: Stefano rischiava il collo buttandosi sul rognone alla liquirizia e pere e lei toglieva il carapace a un pugno di miseri e banali gamberi. Insomma, ci voleva ben altro per far breccia nel cuore del gotha giudicante.

 

Qualche noterella a margine: pur ricordando il tragico epilogo in diretta dello scorso anno, non salviamo la produzione dell’atto finale numero 4 di MasterChef Italia. Non c’era l’ambientazione degna di un galà, i giudici mangiavano lì in sala e non più nell’antro simil ristorante che sempre era stato approntato nelle edizioni precedenti. Non erano neppure vestiti in modo elegante, tanto per dire. Il tutto pareva un po’ rabberciato, sciatto.

 

Post Scriptum: invece di fare spoiler inutili solo per dimostrare di andare ancora in onda dopo decenni col Gabibbo e gli orribili tapiri, un’inchiesta opportuna di Striscia la Notizia dovrebbe far luce sulle selezioni a MasterChef. Stefano, il vincitore indiscutibile, era stato infatti bocciato al primo step in tutte le precedenti edizioni. Due sono le cose: o aveva presentato un brodo insipido o qualcuno tra gli esaminatori era lievemente distratto.

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  • E' nato al nord (non serve dire dove né quando, anche perché sono informazioni buone per necrologi e che poco interessano il lettore più o meno interessato). Si considera maturo quanto a età, meno a dotazione intellettuale. Non se ne cruccia, sapendo che la capacità d'elaborazione mentale in codesto mondo non deve essere per forza alta (d'altronde Hegel e Kafka non sono più bestseller da qualche decennio). Segue lo sport in generale a eccezione delle bocce, del sumo e del golf, che considera una delle più grandi sciagure capitate all'umanità, quasi quanto lo sport trasmesso sulle reti Rai. (ne parla sovente su questo giornale) Appassionato di cucina televisiva, ama le pentole che si vedono a MasterChef (delle cui puntate cura periodicamente le recensioni sempre su questo giornale) e soprattutto la relativa dispensa. Ricorda con rimpianto la tv del cane di Paolo Limiti, Floradora.