Il premier Matteo Renzi

Non dare Israele in pasto ai suoi nemici

Giulio Meotti

Speriamo che il premier Matteo Renzi, che si è più volte professato e dimostrato amico di Israele, non decida adesso di gettarlo in pasto al mondo arabo-islamico. Perché questo sarebbe il significato di un riconoscimento dello “Stato di Palestina” (il voto è in programma giovedì alla Camera).

Speriamo che il premier Matteo Renzi, che si è più volte professato e dimostrato amico di Israele, non decida adesso di gettarlo in pasto al mondo arabo-islamico. Perché questo sarebbe il significato di un riconoscimento dello “Stato di Palestina” (il voto è in programma giovedì alla Camera).

 

E’ interesse anche d’Israele, perché condizione di pace oltre che esigenza di giustizia, cercare il dialogo con i palestinesi. Ma è volontà di sterminio chiedere, attraverso un voto simile, agli ebrei raccolti in Israele, terra d’asilo per i profughi europei, di rinunciare alla loro patria e di accettare la condizione di minoranza senza difese in un mare arabo.

 

Soltanto Israele può dare ai palestinesi quello che vogliono: indipendenza politica ed economica. Per questo il Parlamento italiano dovrebbe rigettare il ricatto della “guerra diplomatica” contro Gerusalemme. Perché con queste iniziative si vogliono distruggere i negoziati fra Israele e palestinesi, si vuole fare della “Palestina” una questione internazionale, si vuole rendere irrilevante la sicurezza d’Israele.

 

[**Video_box_2**]Chiedere agli israeliani il suicidio nazionale, per farsi minoranza in uno stato a prevalenza araba, con le garanzie di laicità, di democraticità, di rispetto delle minoranze che offrono gli Arafat, gli ayatollah e gli islamisti, è un’ipotesi delirante o un delitto. Eppure finora, per sete di petrolio, calcolo politico, demagogia o solidarietà imbelle con il Terzo Mondo, molti Parlamenti in Europa che dovrebbero rappresentare paesi civili hanno accettato che Israele venisse spinto ai margini del consorzio internazionale.

 

L’Italia non assecondi questa vergogna.

 

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.