Patrick Drahi

Nei giornali della gauche francese è iniziata la guerra dei tycoon

Mauro Zanon

L’8 gennaio è arrivata la conferma: Express ed Expansion a Drahi per poco meno di dieci milioni di euro. Tanti saluti a Bolloré e al Figaro di Dassault che aveva in egual misura adocchiato le due testate.

Parigi. E pensare che a metà dicembre Vincent Bolloré, imprenditore di successo e presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo Vivendi, era tra i più quotati per rilevare il duo l’Express-l’Expansion, i magazine simbolo della gauche francese. “Vivendi: Bolloré, il mediavoro mostra il suo appetito per l’Express”, titolò allora il settimanale economico francese Challenges. I colloqui con il gruppo belga Roularta, detentore dell’Express, erano già in fase avanzata, quando all’Eliseo, secondo quanto spifferato dal settimanale Valeurs Actuelles, Hollande fece capire al suo entourage che per nulla al mondo avrebbe lasciato l’Express nelle mani di un sarkozista. E si attivò subito per sollecitare l’imprenditore amico Patrick Drahi, uomo d’affari franco-israeliano e fondatore della holding Altice, gigante delle telecomunicazioni, a sbarrare la strada all’industriale bretone. L’8 gennaio è arrivata la conferma: Express ed Expansion a Drahi per poco meno di dieci milioni di euro. Tanti saluti a Bolloré e al Figaro di Dassault che aveva in egual misura adocchiato le due testate. Nella primavera dello scorso anno è nell’ufficio del presidente della Repubblica che si è decisa la ricapitalizzazione del quotidiano Libération sempre per mano di Patrick Drahi (così come la nomina di Laurent Joffrin, ex Obs, alla direzione).

 

Ora, con il suo associato e imprenditore attivissimo nel settore delle comunicazioni, Marc Laufer, Drahi ha messo in piedi un ambizioso gruppo editoriale, Mag&NewsCo, che vuole essere il principale concorrente dell’altro grande polo della gauche formato dal Monde e dall’Obs, dietro cui c’è il trittico chic e stravagante formato da Pierre Bergé, Xavier Niel e Matthieu Pigasse. Al vertice del groupe de presse che punta a rilanciare Libé e l’Express, in caduta libera in termini di vendite, è stato nominato ieri Bernard Mourad, ex banchiere di Morgan Stanley, l’eminenza grigia di Drahi, l’artefice, negli ultimi dieci anni, delle grandi operazioni concluse dall’imperatore delle telecomunicazioni: da Numericable-Noos a Portugal Telecom, passando per la quotazione in Borsa di Altice e per la fusione-monstre tra Numericable e Sfr. Nato a Beirut da padre libanese e madre francese, Mourad è cresciuto e si è formato a Parigi.

 

[**Video_box_2**]E’ un prodotto dell’excellence française, ha frequentato due superscuole come l’Institut d’études politiques (Iep) di Parigi e l’Ecole des hautes études commerciales (Hec), è stato inserito lo scorso anno dal Financial News tra le quaranta stelle ascendenti nel milieu delle banche d’investimento in Europa, si è fatto apprezzare come uno dei migliori banchieri d’affari della sua generazione scalando velocemente le gerarchie in seno a Morgan Stanley, ma non ha mai trascurato la sua passione per il teatro e la letteratura, né nascosto la profonda ammirazione per suo  padre e il suo lavoro di cardiologo. Per questo, oltre ad aver scritto due romanzi e una pièce teatrale, ha fondato nel 2013 MySos, l’applicazione salvavita, che permette in caso di bisogno, un malore, un incidente, un’aggressione o altre vicissitudini, di chiedere aiuto in maniera tempestiva a chi si trova nei paraggi, con un semplice clic. Il lancio dell’app, che conta oggi più di centomila utilizzatori, gli è valso il soprannome di “San Bernardo”, e il patrocinio della Croce rossa e della Fédération française de cardiologie. Dietro la grande battaglia editoriale che si profila all’orizzonte tra Libération-Express e Monde-Obs, c’è anche il duello tra due banchieri dai caratteri agli antipodi: Mourad, riservato quasi schivo, allergico ai riflettori mediatici, Pigasse, il banchiere più mondano e amato dal Tout-Paris. La prossima sfida? L’acquisto di Radio Nova, che vede Pigasse e Les Inrocks ufficialmente candidati, ma Mag&NewsCo già presente con un’offerta che potrebbe essere presto accettata.

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