Una nave da crociera nel porto di Sebastopoli

L'Ue risponde a Putin: nuove sanzioni economiche alla Crimea

Redazione

Tra le misure adottate anche quelle che vietano lo scalo a Sebastopoli delle navi da crociera.

Mentre il presidente russo Vladimir Putin era impegnato nella conferenza stampa di fine anno a Mosca, in cui accusava l'Occidente di tentare di "tenere al guinzaglio l'orso russo", da Bruxelles sono arrivate nuove sanzioni contro la Crimea con l'obiettivo di ribadire il non riconoscimento dell'annessione della regione da parte della Russia. Si tratta di un pacchetto di misure che va ad appesantire quello già approvato a giugno e a luglio di quest'anno. I 28 paesi europei hanno deciso che a partire dal 20 dicembre gli investimenti in Crimea e a Sebastopoli sono interdetti. Le imprese stabilite in Europa non potranno vendere o comprare nessun bene immobile o entità basata in Crimea, né finanziare aziende o fornire servizi nella regione.

 

Tra le attività vietate dai 28, anche quelle legate al turismo: le navi da crociera che battono bandiera di qualsiasi stato membro dell'Unione europea non potranno più fare scalo a Sebastopoli a partire dal prossimo 20 marzo 2015 (salvo i casi d'urgenza). Al pacchetto di misure adottato dall'Unione europea si aggiunge il divieto di esportare tecnologie o beni in Crimea da impiegare per il settore dei trasporti, delle telecomunicazioni, dell'energia e per quelli collegati a qualsiasi attività estrattiva.

 

Renzi: "Basta sanzioni alla Russia, serve una strategia"

 

Eppure qualche ora prima il premier italiano Matteo Renzi aveva detto "assolutamente no" a nuove sanzioni alla Russia per la crisi in Ucraina. Lasciando il prevertice del Partito socialista europeo a Bruxelles, Renzi ha sottolineato che "una Russia in difficoltà non serve a nessuno" e che quindi "il punto non sono le nuove sanzioni ma è capire qual è la strategia". Il premier ha invitato a fare attenzione "a immaginare un potere salvifico della politica come è stata impostata in questi mesi nei confronti della Russia" e ha invitato a fare "una riflessione diversa da quella che abbiamo fatto fino ad oggi" su Mosca.