Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi: "Serve una rivoluzione culturale". Un nuovo modello per combattere l'evasione fiscale

Redazione

Il presidente del Consiglio punta a una semplificazione burocratica per combattere "i furbi". E accelera sulle riforme: "C'è un vasto consenso e andremo avanti velocemente. Con il Jobs act meno alibi, non meno diritti".

"La lotta contro l'evasione fiscale è sacrosanta ed è impressionante la cifra di 91 miliardi stimata dalla Commissione parlamentare, si tratta di circa 6 punti di pil: è un dato che esiste e va combattuto". Matteo Renzi si scaglia contro l'evasione fiscale e promette interventi mirati per cercare di combatterla e in questo modo limitarne la portata. All'inaugurazione dell'Anno accademico della Scuola di polizia tributaria della Guardia di finanza a Ostia il presidente del Consiglio ha promesso una semplificazione delle norme burocratiche per creare i presupposti di una più efficiente lotta ai "furbi e a coloro che continuano ad evadere: "È la semplicità il presupposto alla lotta alla criminalità, non servono altre leggi per stangare in modo definito coloro che violano le norme e lo fanno in modo inaccettabile".

 

Il premier ha fatto notare che "Accanto a problemi eccezionali c'è anche una professionalità eccezionale riconosciuta a livello internazionale: la battaglia più grande è contro l'idea che non ce la facciamo, che non cambierà nulla". Quello di cui l'Italia ha bisogno, secondo Renzi, è quindi una "rivoluzione culturale perché oggi c'è una presunzione di colpevolezza. Serve l'approccio inglese e americano - ha proseguito il premier - in cui il cittadino è moralmente accompagnato e il pubblico è un consulente e non un controllore".

 

[**Video_box_2**]Renzi ha affrontato anche il problema delle riforme nel suo discorso alla scuola di polizia tributaria di Ostia, spiegando come "al termine della riforma del Jobs Act avremo meno alibi e non meno diritti". Il presidente del Consiglio ha dunque ribadito la necessità di un iter rapido di riforma strutturale del paese: "Sulle riforme c'è un vasto consenso e andremo avanti velocemente. Il processo attualmente iniziato - ha ribadito - è un processo in cui ogni giorno mettiamo un pezzettino al puzzle. Non è chiaro ancora a tutti che c'è la cornice, ma c'è".