Barack Obama (foto Ap)

Obama regolarizza 5 milioni di immigrati

Redazione

Con la nuova legge sull'immigrazione il presidente americano darà la cittadinanza americana a chi "è qui da almeno cinque anni, ha figli americani o residenti, è registrato, non ha precedenti penali ed è disposto a pagare le tasse".

"Se siete in America da più di cinque anni, se avete figli americani o residenti, se vi registrate, non avete precedenti penali e siete disposti a pagare le tasse, allora potete rimanere nel paese, senza paura di essere deportati. Potete uscire dall'ombra ed essere a posto con la legge". Barack Obama, nell'atteso discorso pronunciato la notte scorsa alla Casa Bianca, ha annunciato la firma delle le misure esecutive con cui potranno essere regolarizzati 4, forse 5, milioni di immigrati senza documenti, applicando così una parte della riforma dell'immigrazione che i repubblicani dal giugno del 2013 tengono bloccata al Congresso.

 

Obama ha spiegato le sue decisioni, affermando che intraprendere azioni esecutive è un piano "di buon senso" coerente con quello che hanno fatto i suoi predecessori di entrambi i partiti. Il presidente Usa ha insistito che le sue azioni non equivalgono a un'amnistia. "Amnistia è il sistema di immigrazione che abbiamo oggi. Milioni di persone che vivono qui senza pagare le tasse o rispettare le regole, mentre i politici usano l'argomento per spaventare la gente e ottenere voti al momento delle elezioni", ha detto Obama.

 

La decisione di Obama di aggirare il blocco del Congresso infatti consente quindi a quasi la metà degli 11,3 milioni di immigrati senza documenti di evitare la deportazione. In particolare le misure tutelano i 3,7 milioni di genitori di bambini nati in America, e quindi cittadini, o residenti legali, insieme a 300mila persone arrivate da bambini nel paese. In questo modo, ha detto ancora Obama, si fermano le politiche che negli ultimi anni hanno "lacerato le famiglie", permettendo alle forze dell'ordine di concentrarsi nella deportazione "dei criminali non delle famiglie". "Le Scritture ci dicono che non dobbiamo opprimere gli stranieri, e noi conosciamo il cuore degli stranieri, perché siamo stati stranieri anche noi un tempo" ha detto ancora il presidente citando la Bibbia e ricordando che l'America è nel cuore una nazione di immigrati.

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