Alcuni passanti fanno foto alla "Independence" a Klaipeda, in Lituania, un cargo che trasporta gas liquefatto (foto AP)

Indipendenza baltica (da Putin)

Redazione

Un rigassificatore lituano mostra che il ricatto energetico si può battere. Lunedì, riporta il New York Times, è attraccato nel porto di Klaipeda il vascello Indipendenza, un enorme rigassificatore galleggiante che fin dal nome mostra il suo intento: liberare l’ex repubblica baltica dalla dipendenza per il gas russo e per Gazprom.

Questa settimana la Lituania ha dato un bel colpo all’arma finale di Vladimir Putin, che a ogni crisi geopolitica ha sempre pronto il ricatto di lasciare l’Europa al freddo chiudendo i rubinetti del gas. Lunedì, riporta il New York Times, è attraccato nel porto di Klaipeda il vascello Indipendenza, un enorme rigassificatore galleggiante che fin dal nome mostra il suo intento: liberare l’ex repubblica baltica dalla dipendenza per il gas russo e per Gazprom. “Ora siamo uno stato che gode della sicurezza energetica”, ha detto la presidente lituana Dalia Grybauskaite. “Da adesso nessuno sarà più in grado di imporci il prezzo del gas”.

 

E il rapporto di dipendenza da Gazprom, “se non ci piace, lo possiamo eliminare del tutto”. Il rigassificatore, che riporta allo stato gassoso il gas naturale allo stato liquido, rende possibile l’arrivo del combustibile via nave, e libera la Lituania dalla necessità di usare i gasdotti russi, finora l’unica fonte di approvvigionamento possibile. Il primo carico di gas non russo, proveniente dalla Norvegia, è già arrivato in Lituania. Per ora l’Indipendenza provvederà a un quinto del fabbisogno del paese, ma Vilnius dice che se necessario il rigassificatore sarà in grado di rifornire non solo la Lituania, ma tutti e tre i paesi baltici. Gazprom minimizza, ma i funzionari lituani dicono che sono già riusciti a contrattare al ribasso i prezzi per le nuove forniture. Liberarsi dal ricatto energetico di Putin è un obiettivo della politica europea. La Lituania e i suoi tre milioni abbondanti di abitanti sono un esempio limitato e non replicabile su larga scala, ma mostrano che l’indipendenza dalla politica gasifera della Russia è possibile.

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