Due operatori sanitari si preparano prima di un'esercitazione a Bogotà, in Colombia (foto LaPresse)

Ebola, contagiata un'altra operatrice sanitaria negli Usa

Redazione

Aveva assistito il "paziente zero", Thomas Eric Duncan. Obama rinuncia a un viaggio per affrontare l'emergenza. L'Ue è cauta con l'allarmismo: "Non è pandemia", fanno sapere da Bruxelles.

Amber Vinson, un'infermiera del Texas Health Presbyterian Hospital che ha prestato soccorso a Thomas Eric Duncan, il "paziente zero" deceduto alcuni giorni fa, è risultata positiva per Ebola. Ad annunciarlo è il Texas Department of Health Services, come riporta la rete tv Abc. L'infermiera era stata colpita ieri da febbre alta ed era stata isolata in ospedale.

 

Oggi il presidente americano, Barack Obama, sarà intanto in collegamento video con il premier Matteo Renzi e i leader di Gran Bretagna, Francia e Germania, per affrontare il tema dell'emergenza ebola e le altre questioni più calde calde sul fronte internazionale. Il presidente ha inoltre rinviato un viaggio in New Jersey e Connecticut per convocare nel tardo pomeriggio alla Casa Bianca una riunione "per coordinare la risposta dell'Amministrazione alla diffusione dell'ebola". Lo ha annunciato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, nel giorno in cui una seconda infermiera è risultata positiva al virus in Texas. Secondo quanto riferito inoltre dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, l'infermiera Amber Vinson ha viaggiato in aereo il giorno prima di avere i sintomi della malattia.

 

 

In Europa però la Commissione "non raccomanda controlli negli aeroporti di arrivo" degli stati Ue per passeggeri e personale aereo proveniente dai paesi maggiormente colpiti dall'epidemia di Ebola. Lo ha detto oggi un funzionario dell'Esecutivo europeo, precisando che la "malattia è trasmissibile solo quando le persone che sono state contagiate dal virus mostrano sintomi evidenti di aver sviluppato la malattia". Di conseguenza, i controlli ritenuti fondamentali dagli esperti di Bruxelles sono quelli negli aeroporti di partenza (già per altro operativi) e non in quelli di arrivo. Il funzionario sottolinea tuttavia che ciascun paese Ue è libero di introdurre controlli nei suoi aeroporti.

 

Inoltre, ha riferito lo stesso funzionario, l'epidemia di ebola non può essere al momento considerata come una pandemia, in quanto "non rientra ancora nella definizione internazionale. Il funzionario europeo ha anche precisato che il numero di paesi colpiti dalla malattia è al momento limitato, mentre nel caso di pandemie la diffusione delle malattie è molto più estesa.