Il presidente della Bce Mario Draghi (foto LaPresse)

Draghi allontana il rischio deflazione: "Il vero problema è la disoccupazione"

Redazione

Il presidente della Bce parla di una "mancanza di fiducia nell'euro". Occorrono riforme strutturali e investimenti pubblici e privati.

"Il rischio principale per l'Eurozona è la disoccupazione, quella giovanile ma anche generale". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un intervento alla radio francese Europe1. Draghi ha spiegato che "manca fiducia nel futuro e anche fra gli stati membri dell'euro, mancanza di fiducia nella capacità di resistenza dell'euro. Tutti assieme dobbiamo lottare contro questa mancanza di fiducia". Il primo strumento per farlo, secondo il presidente della Bce, "sono gli investimenti, privati ma anche pubblici" ma anche le riforme strutturali: "La risposta migliore alla mancanza di speranza che affligge milioni di disoccupati in Europa è mettere in atto queste riforme - dice Draghi - e condurre buone  politiche. La politica monetaria farà la sua parte". "C'è una frase che ho detto di recente", ha ricordato, e cioè che "il rischio di fare troppo poco e più elevato di quello di fare troppo e questo vale anche per le riforme strutturali.  La maggior parte dei paesi dell'area dell'euro le ha messe in cantiere e definite. Ora bisogna passare all'azione e ogni paese ha la sua agenda".

 

Draghi ha allontanato un reale pericolo di deflazione per l'Eurozona e ha sottolineato che la politica monetaria dell'Unione europea "resterà accomodante per un lungo periodo di tempo". Di contro, quella di altre grandi aree nel mondo tiene conto gradualmente della ripresa in corso e "al momento il tasso di cambio dell'euro riflette le diverse traiettorie" delle politiche monetarie in Europa e in altre aree. Draghi ha poi aggiunto che "l'euro è irreversibile" e che la Bce "farà tutto il necessario nell'ambito del mandato per preservarlo". In merito a possibili revisioni dei criteri di Maastricht, Draghi risponde che "le regole ci sono e devono essere applicate e rispettate. Sono già state violate in passato. Il risultato non è stato straordinario e diversi paesi hanno dovuto affrontare impreparati la crisi".

 

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