Militari israeliani in azione nei pressi di Nablus (Foto Ap)

Israele accusa Hamas di usare scudi umani nelle scuole e negli ospedali

Redazione

Bilancio delle vittime supera i 700 morti. Ripreso il traffico aereo verso Tel Aviv. Colpita una scuola delle Nazioni unite a Gaza.

Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu torna ad accusare Hamas di usare scuole, ospedali e abitazioni private come postazioni di lancio per i razzi diretti contro Israele. Lo ha ribadito in settimana in una telefonata fatta al premier canadese. Mentre il conto dei morti supera quota 700 e quello degli sfollati palestinesi raggiunge i 140 mila, le forze di sicurezza di Tsahal hanno bombardato una scuola delle Nazioni unite a Gaza adibita a rifugio dei profughi palestinesi. Le vittime accertate, secondo l'ospedale di Beit Hanun, sarebbero almeno 10. Da Gaza il lancio di razzi non si è interrotto e i soldati israeliani uccisi sono finora 37.

 

"Hamas usa scuole e ospedali come postazioni di lancio di razzi diretti contro i civili israeliani", ha accusato Netanyahu, aggiungendo che i palestinesi usano "scudi umani" per intimorire Israele. Sebbene non esistano prove reali, è innegabile che Hamas combatta in aree urbane e che abbia consigliato ai civili di non abbandonare le proprie case in questi giorni, ignorando di fatto gli avvisi delle forze israeliane. La tattica di Hamas, quindi, appare sempre più quella di mettere in difficoltà Tsahal nel delicato processo di identificazione del nemico, reso ancora più complesso in zone densamente abitate. Secondo diversi analisti, citati dal New York Times, lo scopo di Hamas sarebbe quello di trarre vantaggio dall'aumento delle vittime di innocenti e di sollevare così una questione diplomatica sui metodi usati da Israele in guerra. I principali depositi di armi, così come i punti di passaggio di diversi tunnel sotterranei, si trovano nella gran parte dei casi molto vicini a zone abitate. D'altra parte, il bombardamento della scuola delle Nazioni unite a Gaza e l'uccisione di altri tre insegnanti al servizio di un'agenzia internazionale delle Nazioni unite durante i raid aerei israeliani, rischia di scatenere nuove polemiche sulle forze armate Tsahal. Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite ha così annunciato l'apertura di un'inchiesta contro Israele per crimini di guerra. Secca la replica di Netanyahu: "L'Onu dovrebbe investigare sugli scudi umani di Hamas piuttosto", ha condannato il premier israeliano.

 

Nel frattempo, proseguono gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti per arrivare a una tregua. Ieri, il leader di Hamas, Khaled Meshaal, aveva ribadito le prorpie condizioni per il cessate il fuoco: fine del blocco cui è sottoposta Gaza e riapertura del valico con l'Egitto. "Noi non vogliamo la guerra e nemmeno che continui", ha detto, "ma non ci faremo piegare da essa". Egitto, Turchia e Qatar sono al lavoro per redigere un nuovo documento e, secondo fonti egiziane, ci si augura di arrivare a un buon esito del dialogo entro lunedì prossimo, giorno dell'Eid al Fitr, la festa che segna la fine del digiuno del mese di Ramadan, una festività molto importante nel mondo islamico.

 

L'impiego del sistema anti-razzi "Iron Dome" ha permesso alle compagnie aeree straniere di rivedere l'iniziale decisione di interrompere i voli verso l'aeroporto internazionale di Tel Aviv. La paralisi del settore aereo commerciale aveva finora gravato sull'economia israeliana, fatto celebrato da Hamas come una vittoria. Ora però l'agenzia americana e quella europea per la sorveglianza della sicurezza aerea hanno deciso di cancellare il divieto di volo sull'aeroporto "Ben Gurion". Tra le altre anche Alitalia ha ripreso nel pomeriggio di oggi i propri collegamenti con Tel Aviv.