Il portiere di riserva olandese, Krul, neutralizza uno dei rigori (LaPresse)

L'Olanda rischia. Il portiere di riserva la porta in semifinale

Piero Vietti

Saranno le semifinali perfette, con le migliori in campo. Olanda-Argentina e Germania-Brasile. Europa-Sudamerica. Giusto così, per quello che si è visto finora. Le favole, il colore e le storie commoventi troveranno spazio la prossima volta.

Saranno le semifinali perfette, con le migliori in campo. Olanda-Argentina e Germania-Brasile. Europa-Sudamerica. Giusto così, per quello che si è visto finora. Le favole, il colore e le storie commoventi troveranno spazio la prossima volta. L’Olanda gioca 120’ minuti a tratti assurdi contro una Costa Rica che si difende bene, sfrutta il momento d’oro del portiere Navas, approfitta dell’arbitraggio senza cartellini che va di moda in questo Mondiale e ringrazia la traversa per due volte. Gli olandesi giocano meglio, costruiscono occasioni che la difesa alta della Costa Rica spesso interrompe con il fuorigioco o che Van Persie, in serata negativa, spreca. Con il passare dei minuti gli Arancioni non aumentano la pressione, però, aspettano il momento buono per segnare, anche se questo non arriva. In casi come questo il fattore psicologico spesso premia chi, sfavorito, riesce a difendersi e portare l’avversario più titolato ai calci di rigore. Nei supplementari gli olandesi cominciano a sentirsi frustrati, hanno lo sguardo di chi pensa “non è possibile”, rischiano di capitolare su contropiede, e sembrano rotolare verso i rigori con ineluttabilità. Inevitabile pensare che, vista la serata, agli undici metri potrebbe vincere la Costa Rica, mentalmente galvanizzata dall’impresa di avere fermato la squadra olandese.

 

A questo punto, però, ci pensa Van Gaal. L’allenatore degli Arancioni, a un minuto dalla fine del secondo tempo supplementare non ha ancora effettuato il terzo cambio a disposizione. Lo fa al 120’: fuori il portiere titolare, Cillessen, dentro la sua riserva, Krul. Krul, che gioca in Inghilterra, ha fama di para rigori, anche se a guardare bene le sue statistiche in campionato non si direbbe: due tiri dal dischetto neutralizzati su 20. Tanto basta però per dare il giro alle certezze psicologiche della Costa Rica. “E’ entrato apposta per parare i rigori”, si dicono tutti in campo, allo stadio, e a casa davanti alla tv. Basta crederci. Krul sfiora il primo rigore, para il secondo, si avvicina al terzo e al quarto e para il quinto. Gli olandesi non ne sbagliano nemmeno uno, e vanno in semifinale. Forse con la faccia meno cattiva degli argentini, ma certamente con un gioco migliore e un allenatore che sa vincere le partite con mosse folli e coraggiose. Tutti avevano creduto che Krul fosse un para rigori. Non è vero. Van Gaal la partita l'ha vinta lì, con un bluff.

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  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.