Renzi vara un unico decreto per ambiente, Pa e anticorruzione

Redazione

Un unico decreto legge che terrà insieme la riforma della Pubblica amministrazione, i poteri al commissario Anticorruzione Raffaele Cantone e le misure su agricoltura e ambiente.

Un unico decreto legge che terrà insieme la riforma della Pubblica amministrazione, i poteri al commissario Anticorruzione Raffaele Cantone e le misure su agricoltura e ambiente. Ecco la strada di Renzi per accelerare i tempi delle riforme.

 

A #palazzochigi al lavoro sul consiglio dei ministri di oggi. #buongiorno

— Matteo Renzi (@matteorenzi) June 13, 2014

 

In Consiglio dei Ministri il governo ha infatti presentato un solo maxi provvedimento con il quale affrontare in modo unitario tutte queste tematiche.

 

Ecco i principali capitoli contenuti nel decreto legge:
 
- Telelavoro e vaucher baby: Oltre al telelavoro, il governo Renzi punta alla sperimentazione di forme di co-working (condivisione uffici) e smart-working (orari elastici e tecnologie digitali), oltre al voucher per baby-sitter, puericultrici, badanti specializzate e convenzioni con asili nido, sempre stando alle linee guida presenti nella bozza del ddl di riforma Pa. L’obiettivo è facilitare la conciliazione di vita e lavoro.
 

 

- Limiti ai bonus per i dirigenti pubblici: Arriva il tetto massimo per i bonus dei dirigenti pubblici, fissato al 15% dello stipendio. La bozza del ddl prevede che "la retribuzione di risultato" sia collegata a obiettivi fissati per l’intera amministrazione sia al singolo dirigente, oltre che all’andamento del Pil.

 

- Dirigenti a termine: La durata degli incarichi dei dirigenti di tre anni potrà essere rinnovata "previa partecipazione alla procedura di avviso pubblico". Mentre potrà essere revocata "anche in relazione al mancato raggiungimento degli obiettivi". La bozza del ddl inoltre stabilisce che per i dirigenti privi di incarico si preveda il «successivo licenziamento dopo un periodo definito». In più si parla di «accesso alla dirigenza per concorso con contratto a tempo determinato e successivo esame per la conferma».

 

- Commissione dirigenza: Verrà istituita una commissione per la dirigenza pubblica, con il compito di vigilare sugli incarichi. Per facilitarne il lavoro viene anche prevista la realizzazione di una banca dati in cui inserire il curriculum vitae del dirigente, accompagnati da una sorta di pagella che riassumere le valutazioni raccolta durante i diversi incarichi.

 


- Accorpamento enti, camere commerci diventa regionali: Nel riordino dei corpi di polizia, la delega prevede anche l’assorbimento del corpo forestale, oggi alle dipendenze del ministero dell’agricoltura dello Stato, e del corpo di polizia penitenziaria, che fa riferimento al ministero della Giustizia negli altri corpi. Viene anche stabilita la ridefinizione delle circoscrizione territoriali di competenza delle camere di commercio su base regionale (da provinciale). Quanto ai controlli amministrativi, nella delega viene prevista l’esclusione del controllo successivo da parte della Corte dei Conti per gli atti delle amministrazioni dello Stato.

 

- Mobilità obbligatoria: i dipendenti pubblici potranno essere spostati, anche senza assenso del lavoratore, nello stesso Comune o in un qualsiasi ufficio pubblico nel raggio di 50 chilometri. Nella mobilità volontaria ,ovvero quella scelta dal lavoratore, non è necessario il nulla osta dell’amministrazione di provenienza.

 

- Stop trattenimento in servizio: Non sarà possibile restare a lavorare nella Pa dopo l’età di pensionamento. La bozza elimina infatti l’istituto del trattenimento in servizio. I trattenimenti in servizio dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili in «funzioni direttive o semidirettive» o dirigenziali, over70, «sono fatti salvi fino al 31 dicembre 2015». 

 

- Prepensionamenti per medici e docenti universitari: La pubblica amministrazione potrà mandare a riposo i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne) anche se non avranno ancora l’età della pensione di vecchiaia inclusi i professori universitari, i dirigenti medici responsabili di struttura complessa e il personale delle autorità indipendenti.

 

- Si allenta la stretta sui turnover: Il limite per le amministrazioni centrali restano al 20% delle uscite per il 2014, 40% per il 2015, 60% per il 2016 e 80% per il 2017, ma il si riferisce solo alla spesa complessiva e non alle persone.

 

- Dimezzamento dei distacchi sindacali: Distacchi, aspettative e permessi sindacali sono ridotti del 50%.

 

- Archivio unico veicoli e incremento del bollo auto: Si lavora alla messa a punto di un archivio unico sui veicoli circolanti. Gli importi annuali delle imposte automobilistiche (il cosiddetto bollo auto) potranno aumentare nel solo 2015 fino al 12%. Lo prevede la bozza di riforma della pubblica amministrazione. La bozza prevede anche la possibilità per le regioni e per le province autonome di Trento e Bolzano di istituire l’imposta regionale di immatricolazione dei veicoli.

 

- Anticorruzione: Il piano di soppressione dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici con il passaggio delle funzioni all’Anticorruzione prevederà «il trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali, necessarie per lo svolgimento delle funzioni» all’Autorità nazionale Anticorruzione, cui saranno saranno attribuiti «poteri sanzionatori». Il presidente, oggi Raffaele Cantone, «è nominato Commissario straordinario dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici»: entro fine anno dovrà presentare un piano. “Entro il 31 dicembre 2014 il Commissario straordinario presenti al presidente del Consiglio un piano per la soppressione dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici”. Le funzioni dell’Autorità sugli appalti passano quindi all’Anticorruzione, a cui spettano compiti di “trasparenza e prevenzione della corruzione” nelle pubbliche amministrazioni. “Le funzioni in materia di misurazione e valutazione della performance degli enti” passano invece al dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio.