La Festa dell’Unità al tempo del godimento della merce (era ora) La base è contenta. La base ha fame di merci e godimenti. Questa prima festa dell’Unità renziana è la prima prettamente marxista, o marxiana, della storia. L’effetto “disintermediatore” libera tutti. Ministre concupite dal popolo, auto, euro-ospiti stile House of Cards. 09 SET 2014
Scusi, quanto vuole per Cernobbio? Come nasce e a che serve il workshop annuale dello studio Ambrosetti in Villa d’Este, salotto di lobbying a pagamento (sennò ti parcheggiano nei giardini patrizi) e riserva di vip watching. Fra grisaglie e menagrami. 06 SET 2014
Aridatece gli addominali Roma, altro pugno nello stomaco: la palestrona nata 50 anni fa sotto i pini di Villa Borghese è fallita. Memorie di un rito che coinvolgeva notai, avvocati e soubrette. 14 LUG 2014
I poco fighetti e ricchissimi tedeschi che vogliono bersi Nespresso Non è un bel momento per Nespresso, il colosso svizzero del caffè che recentemente ha dovuto subire un paio di sentenze che scardinano il suo monopolio delle capsule, oltre al fidanzamento di George Clooney che forse toglie appeal al suo marchio fortemente improntato all’immagine celibe del maschio. Prima infatti era arrivata la sentenza in Italia del tribunale di Torino che dava ragione ai piccoli concorrenti del caffè Vergnano, autorizzati a produrre capsule compatibili, e sottoposti, secondo sentenza, a “comportamenti denigratori” da parte della Nestlé, capogruppo del Nespresso. 16 MAG 2014
Il business di Frodo Serviva il fantasy per far crescere il pil neozelandese James Cameron ha annunciato che girerà i tre prossimi episodi della saga fantasy di “Avatar” in Nuova Zelanda. Non ha sorpreso che il regista premio Oscar abbia fatto l’annuncio nella capitale neozelandese Wellington a fianco del primo ministro John Key. “E’ un giorno molto importante per il paese” ha detto il premier; “e un giorno molto importante per chi produce blockbuster internazionali”. Il fantasy del resto è una voce non secondaria del pil neozelandese e la saga di Avatar ne è l’esempio. 02 GEN 2014
Vita da yacht Uno yacht è probabilmente più importante di una moglie, e Rupert Murdoch ha deciso di liberarsi di entrambi. Dopo aver chiesto il divorzio dalla terza consorte, la cinese Wendi Deng, ha messo in vendita anche il suo Rosehearty, cinquantasei metri a vela costruito dai cantieri Perini di Viareggio: e tutti hanno voluto vedere un nesso tra le due separazioni. Il nesso forse però non c’è: i famosi amplessi extraconiugali recentemente finiti sui giornali, con protagonista l’ex premier britannico Tony Blair, non sarebbero stati consumati sull’armata di mare murdochiana ma piuttosto nella sua tenuta di Carmel, in California. 25 DIC 2013
Corporate Usa in subbuglio Gli spiriti animali di Microsoft addentano il ricco buonismo di Gates Bill Gates rischia di essere estromesso dalla sua Microsoft; ma nel frattempo non riesce a diventare povero. Per Gates potrebbe infatti verificarsi lo stesso destino del suo rivale di sempre, Steve Jobs, quello di essere estromesso dall’azienda da lui fondata: come capitò al suo collega nel 1985, anche il patron di Microsoft rischia infatti di essere sfiduciato dai suoi azionisti; lo riferiva ieri il Guardian citando fonti vicine alla società. Secondo il quotidiano, tre dei principali investitori dell’azienda di Redmond vorrebbero che Gates lasciasse la carica di presidente, per procedere a un rinnovamento drastico del gruppo. 03 OTT 2013
Il magnate dell’oro (anti Murdoch) e il vento che gira in Australia Le elezioni australiane di sabato scorso saranno ricordate non solo per la vittoria dei conservatori finora all’opposizione e per il flop del wiki-candidato Julian Assange, ma anche per l’exploit di un curioso personaggio. Alle elezioni parlamentari di sabato infatti l’opposizione conservatrice guidata da Tony Abbott ha vinto con il 53 per cento dei consensi contro il 47 per cento dei laburisti di Kevin Rudd, al potere da sei anni. Per il fondatore di Wikileaks, a cui alcuni analisti prospettavano un risultato intorno al 25 per cento, si è registrato un modestissimo 0,62 per cento con circa diecimila voti, e nessuna possibilità di entrare in Parlamento. 10 SET 2013
Ora anche i “pulcini” (nel loro piccolo) bastonano Hollande Francia fuori dalla recessione? Forse: ieri l’Istituto nazionale di statistica (Insee) ha rilasciato le cifre sul pil del secondo trimestre, che confermerebbero l’ottimismo del presidente della Repubblica François Hollande. Il capo dello stato il 14 luglio aveva detto che “la ripresa c’è” soprattutto in base alla produzione industriale, che secondo l’Eliseo avrebbe “rifiatato in maniera più rapida in Francia rispetto ai partner europei”. Ieri i dati sul pil sono andati meglio delle attese, con un miglioramento dello 0,5 per cento, contro lo 0,2 per cento previsto; eppure forse è presto per parlare di ripresa, proprio a partire dai dati sulla produzione industriale, che nei giorni scorsi hanno deluso. 15 AGO 2013
Da Bezos a Buffett, i grandi capitalisti americani non replicano l’arrendevolezza di quelli italiani sul Corriere Non c’è solo il Washington Post, glorioso quotidiano americano che due giorni fa è passato al proprietario di Amazon, Jeff Bezos, per 250 milioni di dollari. Nei giorni scorsi sono arrivati altri acquisti singolari nell’editoria americana: il Boston Globe, passato al proprietario della squadra di baseball dei Red Sox. E ancora, il settimanale Newsweek, di proprietà del tycoon californiano Barry Diller, andato alla Ibt Media che pubblica l’International Business Times. Ma negli ultimi tempi si è assistito anche alle trattative del colosso Tribune per la vendita del Chicago Tribune e del Los Angeles Times, così come allo scorporo della divisione intrattenimento da quella editoriale di News Corp., il gruppo di Rupert Murdoch. 07 AGO 2013