I buoni motivi per tenere un uomo in gabbia sono davvero pochi Quando si tratta di trovare soluzione ai problemi della vita associata, la specie umana oscilla inspiegabilmente tra genialità e dabbenaggine. Abbiamo inventato i viaggi in aeroplano, ma solo di recente siamo arrivati a concepire il trolley, i cui presupposti tecnici (recipiente di qualche tipo più ruota) c’erano già nel tardo Neolitico. Sono ormai le immagini satellitari ad avvisarci delle piogge imminenti, ma per ripararci non siamo riusciti a immaginare di meglio dell’ombrello. 06 AGO 2011
In arrivo piogge di monetine e manette, istruzioni per ripararsi "Ahard rain’s a-gonna fall”, cantava Bob Dylan, una dura pioggia cadrà. Molti pensarono che annunciasse una pioggia radioattiva (era il 1963), ma lui smentì, disse che era un generico finimondo, e che il verso sulle “pallottole di veleno che intorbidano le acque” si riferiva semmai alle menzogne dei giornali. Di certo, non c’è pioggia più dura – stando al peso specifico dei goccioloni – né più invocata dalle pallottole velenose della stampa di quella che minaccia di abbattersi sull’Italia. 27 LUG 2011
L’angelo dei neo dialetti finti colpisce ancora dalle parti di Adelphi Che l’angelo Moroni sia tornato tra i mortali? Nel 1823 era apparso in visione al profeta Joseph Smith, fondatore della chiesa dei mormoni, e lo aveva guidato a delle sacre tavole d’oro incise in un fantomatico “egiziano riformato”, la lingua dei primordiali abitatori del continente americano, discendenti dalle tribù perdute di Israele. Ora tutto lascia supporre che il messaggero celeste si sia rifatto vivo con lo scrittore ischitano Andrej Longo. 17 LUG 2011
Il dolce stil fico Cavalcare la tigre del mondo moderno è impresa che può richiedere, all’occorrenza, qualche compromesso. Ancora alla fine degli anni Ottanta, chi avesse cercato in libreria una copia de Il Mistero del Graal di Julius Evola, il cavaliere nero dell’estrema destra esoterica, si sarebbe trovato tra le mani un alieno sbarcato chissà come nell’orbe editoriale, non privo di un suo charme extraterrestre: un libro lustro e bianchissimo, in copertina una spada scabra conficcata nella roccia, il titolo in rosso fuoco e nero scritto con certi caratteracci tetragoni. 11 LUG 2011
L’esercito degli sbirri avvilenti Cadmo, mitico fondatore di Tebe, seminò i denti del drago che aveva appena ucciso, e dal suolo spuntò una legione di guerrieri armati di tutto punto. Marco Travaglio, mitico fondatore del Fatto quotidiano, non ha ucciso nessun drago (anzi, alla longevità del drago deve le sue fortune: simul stabunt, simul cadent), ma ha seminato per anni ritagli e coriandoli di faldoni giudiziari, requisitorie, intercettazioni, pettegolezzi da comari, vecchi articoli di giornale. E cos’è spuntato fuori, da questa seminagione? 09 LUG 2011
Il grande viaggio di Semprún La scrittura o la vita. Sembra un dilemma ozioso da letterati o da esteti, tra un Mallarmé per il quale tutto ciò che esiste è destinato a finire in un libro e un Rimbaud che volta le spalle allo scrittoio e si lancia a trafficare armi in Abissinia. Ma per chi abbia attraversato l’universo concentrazionario e i suoi campi, la scelta tra la scrittura e la vita può caricarsi di ben altra pena, di ben altro rovello. 09 GIU 2011
Il teorico del sessantanove Ci sono quelli che hanno fatto il Sessantotto e quelli che hanno fatto il Sessantanove, diceva Alberto Arbasino, ed è una distinzione che mette in chiaro molte cose. Serge Gainsbourg apparteneva alla seconda categoria. Le barricate del maggio parigino preferì seguirle in televisione da una stanza dell’Hotel Ritz perché, confessò, lì almeno c’era l’aria condizionata. Ma non disertò l’avvento dell’anno successivo, il 1969 appunto, e anzi volle salutarlo cantando a duetto con la sua nuova fiamma Jane Birkin la benaugurante “69 année érotique”. 05 GIU 2011
Vecchi e garantisti/ 2 Grottesco giudiziario Nel prologo al “Libro degli esseri immaginari”, manuale delle strane entità che la fantasia degli uomini ha generato nel corso del tempo e dello spazio, Jorge Luis Borges invitava “l’eventuale lettore della Colombia o del Paraguay a inviarci i nomi, una descrizione attendibile e le abitudini più rilevanti dei mostri locali”. Ancorché sia tardi, tardi senza rimedio, vorremmo sottoporre all’attenzione di Borges la figura del pubblico ministero italiano, mirabile specimen della zoologia fantastica che anni fa qualcuno si divertì a descrivere come una creatura ibrida, una sorta di minotauro inquisitorio-accusatorio con la testa di Perry Mason e il corpaccione di Alfredo Rocco. 11 APR 2011
Vecchi e garantisti/ 1 Liberale impunito Racconta Gioachino Belli in uno dei suoi sonetti ispirati alla storia sacra di come il Padreterno, per sventare la sedizione degli angeli ribelli, dovette schierare in armi i suoi “cherubbigneri”, sorta di angeli-carabinieri. Alla loro testa pose san Michele arcangelo, che avanzava fieramente al galoppo sotto uno stendardo bianco e giallo, i nuovi colori dello stato pontificio. Ma il grande blitz poliziesco, la cosmica retata, poté partire solo quando “un angelaccio de li neri”, per aver salva la vita, spifferò all’Altissimo la congiura. 11 APR 2011
Vecchi e garantisti/ 3 Corrado Carnevale, giudice, spiega perché in Italia non c’è più giustizia Che cos’aveva fatto di male Jérôme Crainquebille, venditore ambulante di verdura fresca? Nulla, all’apparenza. Spingeva, come d’abitudine, il suo carretto per le vie di Parigi, gridando ai passanti: “Cavoli, rape, carote!”. Il peggio che se ne potesse dire è che ostruiva un poco il traffico. Ma in rue Montmartre, tra il fragore delle carrozze e dei barrocci e il trapestìo dei passanti, l’agente 64, che aveva intimato a Crainquebille di sgombrare la strada, credette di sentirgli pronunciare, in risposta, un irriverente: “Porca vacca!”. Leggi le altre due puntate di "Vecchi e garantisti" : Liberale impunito - Grottesco giudiziario 10 APR 2011