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Mañana. La guerra fantasma d’Israele

Nella strada che costeggia il Mediterraneo, a pochi chilometri da Tel Aviv, c’è un insieme di edifici bianco-grigiastri al di là di una fila di eucaliptus. Lì sorge il monumento ai 400 israeliani caduti servendo nei servizi segreti. Alcuni di loro non hanno neppure una tomba in terra ebraica, sepolti senza nome in qualche sperduto camposanto arabo. Come Eli Cohen, lo 007 che garantì la vittoria nel 1967 e che faceva emozionare Yitzhak Rabin quando ne ricordava la figura. Leggi Countdown, storia preventiva dello strike

11 FEB 2012

Countdown, storia preventiva dello strike

Ad accogliere i visitatori nel quartier generale dell’aviazione israeliana di Tel Aviv è un poster: “Le aquile d’Israele sopra Auschwitz”. Dieci anni fa lo stato ebraico ottenne, suscitando numerose proteste internazionali, di alzare i propri velivoli militari sopra la tomba invisibile di milioni di ebrei. Il poster mostra due caccia F-15, pilotati da nipoti e figli di sopravvissuti alla Shoah, che sorvolano i resti delle camere a gas nel campo di sterminio nazista. “Siamo arrivati troppo tardi per coloro che sono morti qui”, disse Ehud Barak, attuale ministro della Difesa israeliano.

04 FEB 2012

“No a riti della memoria, uccidono l’Olocausto”. Libro-choc di Rosenfeld

“La morte di milioni è stata trasformata in intrattenimento popolare e in una forma di liturgia teologica, persino in una banale piattaforma di educazione civica”. Alvin Rosenfeld, storico americano dell’Università dell’Indiana e pioniere di fama negli studi sull’antisemitismo, è durissimo con i guardiani della memoria dell’Olocausto. Ha scritto un libro, “The end of the Holocaust”, la fine dell’Olocausto, per denunciare e sviscerare la “volgarizzazione”, la “banalizzazione” e i rischi dietro a questa dittatura della memoria.

27 GEN 2012

In Israele è guerra civile fra timorati e “mangiatori di conigli”

A giudicare dalla provocazione del responsabile delle pagine culturali di Haaretz, Beny Zipper, i laici israeliani hanno davvero i nervi a pezzi. Zipper tempo fa ha scritto che per salvare lo spirito secolarista ebraico serve “un piano di trasferimento di ebrei laici a Berlino, affinché vi costituiscano un polo alternativo all’Israele così come è oggi”.  Moshe Zar, l’eroe di guerra che combatté nella 101esima divisione sotto il comando di Ariel Sharon, ha risposto così: “Voi della sinistra laica non fate figli e non vi sposate, che futuro avete? Noi siamo il futuro”.

08 GEN 2012

La marcia di Berlioz su Bruxelles

“Bruxelles non è Mosca”, ha scandito il premier ungherese Viktor Orban inaugurando una mostra alla Galleria di Budapest. Vi figura un ritratto di Imre Nagy, l’eroe della rivolta contro i carri armati sovietici di cui il primo ministro organizzò il funerale postumo nel 1989. Prese le dovute cautele sulle venature autoritarie tipiche della politica est-europea, la sfida di Orban è soprattutto all’europeismo ideologico.

05 GEN 2012

Le provocazioni di Teheran e le reazioni di Israele e America

Prima c’è stato il lancio domenica di un missile a medio raggio, poi il vettore a lunga gittata. L’Iran è già in grado di raggiungere Israele, l’Europa, i paesi del Golfo alleati degli americani e le unità navali in pattugliamento nel Stretto di Hormutz, dove transita un terzo dei rifornimenti mondiali di petrolio. Domenica gli scienziati di Ahmadinejad hanno poi annunciato di aver prodotto la prima barra a combustibile a base di uranio arricchito. Leggi Se Israele accetta il nucleare iraniano - Leggi La “Supremazia” dell’Iran nel Golfo spaventa il mercato del greggio

02 GEN 2012

Sirene in azione a Tel Aviv

“Day after” in Israele, prove di guerra e difesa contro l’atomica iraniana

Gli strike contro le installazioni atomiche iraniane sono su tutte le prime pagine dei giornali ebraici, ma in Israele c’è anche un lavorìo pratico, di massima allerta, per salvaguardare la popolazione civile. Le notizie che filtrano dall’intelligence sono laconiche ma pregnanti: non se ne parla di bombardare Teheran durante l’inverno, il clima non è buono. Intanto c’è una preoccupante frenesia di autodifesa, segno che il governo Netanyahu ha accelerato i piani da qualche settimana.

04 NOV 2011

Satira sull’islam, brucia Charlie Hebdo. Westergaard: “E’ terrore ovunque”

E’ “un’aggressione contro la Francia” scrive Ivan Rioufol sul Figaro. La notte tra martedì e mercoledì un incendio, causato da bombe molotov, ha distrutto la sede parigina del settimanale Charlie Hebdo, storico giornale satirico francese, libertario e di sinistra. L’attentato è avvenuto poche ore prima della pubblicazione di un numero dedicato alla primavera araba. Il giornale, che per l’occasione era stato ribattezzato “Sharia Hebdo”, aveva deciso di nominare il profeta Maometto “direttore” per “festeggiare la vittoria” del partito islamico Ennahda in Tunisia.

03 NOV 2011

Messaggere di morte

Nessun pentimento nelle donne che Israele libera per riavere Shalit

Israele ha amnistiato un totale di 924 ergastoli per avere indietro il soldato Gilad Shalit. Fra i nomi della lista dei 477 detenuti palestinesi che Gerusalemme s’appresta a scarcerare ci sono guerriglieri invecchiati come Nail Barghouti, in carcere da trent’anni, o Abed al Hadi Ganaim, che nel 1989 scaraventò un autobus israeliano da un dirupo, uccidendo sedici persone. Svettano le menti di alcuni degli attentati più sanguinosi: Walid Anajas uccise una dozzina di israeliani al Moment Café di Gerusalemme; Abdul al Aziz Salaha fece a pezzi due riservisti israeliani a Ramallah.

18 OTT 2011

Quale testa rotolerà al posto di Shalit?

Morti o vivi, Israele ha promesso: nessun soldato resta indietro

"Figlio mio, torna a casa presto, stiamo diventando vecchi”, ha detto il padre di Yehuda Katz, uno dei tanti avieri israeliani “missing”, scomparsi nelle mani dei terroristi che guerreggiano con Israele. L’angoscia di questo padre è oggi il risvolto della gioia composta con cui Noam Shalit ha accolto l’imminente liberazione del figlio Gilad. Il generale canadese E. M. Burns disse che non riusciva a comprendere come un intero paese, Israele, potesse “impazzire” per un proprio soldato prigioniero

13 OTT 2011
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