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“Abbiamo vinto noi, forse troppo”. Parla Vattimo

“Voi conservatori dovete accettare che non esiste alcuna legge naturale, ma soltanto il positivismo. E’ la legge di Hume: trarre una norma dal fatto è una contraddizione in termini”. Gianni Vattimo, classe 1936, teorico del “pensiero debole” e della “secolarizzazione del cristianesimo”, intellettuale apertamente omosessuale, commenta così col Foglio la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti che ha aperto al matrimonio omosessuale. “La parola stessa ‘matrimonio’ non è naturale, ma una costruzione del diritto positivo. E’ stata la chiesa cattolica a renderlo sacro, con la storia di Gesù e delle nozze di Cana. In America il positivismo ha vinto e la Corte suprema ha stabilito nuovamente cosa sia ‘matrimonio’.

29 GIU 2013

Parte da Bayonne, rifugio di ebrei ed esuli, la rivolta dei sindaci contro le mariage. “Preferiamo il patibolo”

Si fanno chiamare “sindaci-refusnik”, usando il termine in voga negli anni Ottanta per descrivere i dissidenti dell’impero sovietico che reclamavano libertà di coscienza. Sono i funzionari pubblici francesi che si rifiutano di celebrare le nozze gay nei loro municipi. Il cuore di questa strana resistenza francese “all’eguaglianza imposta per legge”, come la chiamano i sindaci oppositori, è a Bayonne, città-simbolo di libertà, per i baschi che scappavano dal franchismo e per gli ebrei in fuga dall’Inquisizione (la baionetta l’hanno inventata i fabbri locali).

28 GIU 2013

Berlusconi come Maria Antonietta

“Che ipocriti: prima liberalizzano ogni condotta sessuale, prima riducono il sesso a una funzione corporale emancipata dalla moralità, prima rendono moralmente ineccepibile tutto ciò che gli adulti condividono in privato, poi condannano in tribunale un ex primo ministro per le sue cene”. Roger Scruton è uno che sfida sempre l’opinione pubblica ma difficilmente sostiene quella corrente (giorni fa sul New York Times ha tessuto l’elogio del pessimismo). Editoriale Il Cav. e il silenzio dei garantisti - Di Michele Cronache dal puttanesimo fogliante - Merlo Il Cav. è minaccioso ma non spacca, Letta gli porta l’Iva in dono

26 GIU 2013

Convertiti all’islam e in guerra contro gli “empi”

I figli perduti d’occidente

All’inizio furono le sembianze indefinite della “voce italiana” nel video dell’esecuzione avvenuta in Iraq di Fabrizio Quattrocchi. Speravamo che fosse un equivoco, invece era un primo segnale di quanto tragici fossero diventati i nostri tempi. Oggi, con la storia di Ibrahim Giuliano Delnevo, il ragazzo genovese convertito all’islam morto in Siria combattendo contro il regime di Bashar el Assad, abbiamo una dimostrazione circolarmente perfetta di quanto grande sia il peso della autocoscienza dolente dell’occidente. Che minoranze di quel tipo, e perfino avventure esemplari e personali, rivelano a tutti noi in una allarmante chiarezza. Leggi anche Perché la parabola di Delnevo verso il jihad e la morte ha inizio in Marocco di Pio Pompa

21 GIU 2013

Il barone berciante

Italo Calvino si conferma lo scrittore italiano della seconda parte del Novecento più noto all’estero. Lo dimostra la grande attenzione che la stampa anglosassone, dal Wall Street Journal alla New York Review of Books, sta riservando all’uscita in inglese del suo epistolario, “Letters, 1941-1985”, settecento pagine edite dalla Princeton University Press. Ma attratta dalla biografia del celebre scrittore, la stampa anglosassone scopre pure quanto Calvino fosse opportunista. Molte recensioni calviniane puntano il dito su alcune lettere imbarazzanti, note e meno note in Italia.

19 GIU 2013

Il bel paraguru

Chissà cosa ne penserebbe Raymond Aron, che definì Bernard-Henri Lévy “un uomo perduto per la verità”. Non poteva scegliere tema più impalpabile e glamour Lévy per la grande esposizione “Les Aventures de la Vérité” della Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence. Il New York Times lo definisce “uno degli eventi culturali del 2013”. Il direttore della Fondation Maeght, Olivier Kaeppelin, ha contattato Lévy quando l’intellettuale era appena tornato da una delle sue numerose missioni in Libia, dove ha costruito la guerra contro il colonnello Gheddafi. La mostra intende essere il coronamento del “philosophe” più “philosophe” di tutti, per tutti “BHL”, la cui carriera nella politica francese è stata un crescendo.

17 GIU 2013

La secolarizzazione dell’occidente ha origine negli anticoncezionali

“La pillola che libera il sesso”, titolava Time Magazine nell’agosto 1960 sulla commercializzazione dell’anticoncezionale scoperto dal biologo Gregory Pincus. Siamo alla quarta generazione di “figlie di Pincus” e si è scritto molto da allora sull’influenza culturale che la pillola ha esercitato sulla società. Pochissimi hanno però stabilito un nesso fra la pillola e la “morte di Dio” in occidente. Lo ha appena fatto Mary Eberstadt, già femminista, docente a Stanford ed editorialista per Time, Wall Street Journal, Washington Post, Los Angeles Times e Policy Review. Eberstadt ha appena pubblicato il libro “Why the West Really Lost God”.

16 GIU 2013

Il virus letale di Bill Gates

Bill Gates è da sempre nel mirino dei cospiratori e dei pistaroli di tutto il mondo. Una volta è lo spettro della Monsanto, leader degli ogm, la volta dopo sono i legami con la Merck, pioniera dei vaccini. Ma c’è un aspetto della filantropia di Gates, che tanto bene ha fatto ai paesi più poveri, che non attira mai gli occhiuti anticapitalisti. E’ la campagna internazionale del boss della Microsoft a favore dell’aborto e della riduzione delle nascite. Una miscela esplosiva di malthusianesimo e carità suggellata dal “più grande evento mondiale sulla salute delle donne”.

12 GIU 2013

Goodhart, un liberal inglese contro il “laissez faire multiculti”

La scorsa settimana è iniziato il processo a Michael Adebowale, il terrorista islamico che ha tagliato la gola al soldato Lee Rigby nel centro di Londra. In aula, l’assassino si è rifiutato di alzarsi in piedi all’ingresso del magistrato. Ha detto che “c’è soltanto Allah sopra di me”. Negli stessi giorni esce il libro di David Goodhart. Lui ama definirsi un “Hampstead liberal” e un “public-schoolboy leftist”, ovvero la quintessenza dell’intellettuale di sinistra impegnata. Già fondatore e direttore dell’elitaria rivista progressista Prospect, la bibbia del blairismo, Goodhart nel 2004 aveva provocato il suo schieramento ideologico di appartenenza con il saggio “Too diverse?”.

08 GIU 2013

Sarkozy d’affari e sangue

A far da sfondo immaginifico alla domanda del faccendiere franco-libanese Ziad Takieddine è il giardino dell’Hotel Marigny a due passi dagli Champs-Elysées, il palazzo parigino in cui i presidenti della République ospitano i capi di stato stranieri in visita: “Come mai la Francia, improvvisamente, ha deciso che colui che era ricevuto all’Eliseo, con il quale si stipulavano trattati, si firmavano contratti, e che era accettato da tutti, doveva essere mollato e ucciso?”. Fu in quel giardino che nel 2007 il presidente Nicolas Sarkozy imbastì per il colonnello Gheddafi il proscenio per la firma della provvista di affari e per la prima visita del dittatore libico in Francia in trentaquattro anni.

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