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Langone contro Granata

Come parli, Fabio?

Fabio Granata, ho letto la dichiarazione in cui accusi di favoreggiamento i tuoi colleghi di maggioranza. Bah, te la vedrai con loro. Nel medesimo discorso, per enfatizzare il contrasto fra il sudiciume berlusconiano e il finiano verginal candore, hai pronunciato una frase sulla quale devi vedertela con me: hai detto che nel Pdl voi di An avete fatto confluire “la storia antica, nobile e trasparente della destra italiana”. Leggi Il partito e la maschera di Ubu roi di Giuliano Ferrara - Leggi Tutti aspettano la caduta del Cav., ma senza crederci

27 LUG 2010

L’etrusco ipnotico di Bortolotto che mi affascina nonostante la musica

Ma per chi scrive Mario Bortolotto? Sono mai esistiti lettori in grado di capirlo? Quali studi sono necessari per decifrare “la relazione tre a uno destinata a scarnirsi nell’opposizione binaria della prosodia giambotrocaica”? Non credo basti una laurea in linguistica, nemmeno con l’aggiunta di qualche anno di conservatorio, secondo me ci arriva solo Arbasino. Mi addentro nelle “Corrispondenze” pubblicate da Adelphi come fossero scritte in etrusco.

04 LUG 2010

Mancuso chiede il suicidio alla Sposa di Cristo

"Albero che cade dàgli dàgli”, con questo detto popolare e insieme girardiano si può perfettamente circoscrivere l’attività di Vito Mancuso, tarlo della Chiesa cattolica. In un articolo apparso su Repubblica il noto filosofo animista chiede alla Sposa di Cristo di autodistruggersi e lo fa perché la vede debole e indifesa: fosse stata trionfante, avrebbe brigato per diventare cardinale e certo ci sarebbe riuscito, insinuante com’è. Leggi “Schönborn non fu castigato, il Papa sulla pedofilia è ok”, dice Vienna - Leggi l'articolo di Vito Mancuso

01 LUG 2010

Né con la Nazionale né contro, ma tifare Paraguay è troppo italiano

Mi ha dato molto molto fastidio sapere che Radio Padania tifa contro la Nazionale italiana. L’ho trovato non tanto padano bensì italiano nel senso deteriore del termine. Tifare per lo straniero contro il proprio fratello è il più ripugnante dei costumi nazionali, un vecchio classico. “Per me sol un contento si desia, / che ‘l cancaro mangiasse il Taliano, / il qual, o ricco o povero che sia, / desidra in nostre stanze il Tramontano” scrive il mio maestro Teofilo Folengo, mantovano quindi superpadano del Cinquecento.

23 GIU 2010

Ebbro e solidale

Il localismo alcolico è il miglior modello di federalismo che un uomo possa sognare

Conoscete il paese dove fiorisce il federalismo? Io sì, ve lo presento: si chiama Enotria, è l’Italia del vino. Francamente non so se il federalismo funzionerà a livello fiscale, sanitario, scolastico: lo spero ma non lo so. Invece so che a livello enologico funziona divinamente. E non pensiate che sia sempre andato così, che il localismo alcolico sia un retaggio del passato. Sbagliereste di grosso: fino agli Ottanta sugli scaffali delle enoteche e nelle carte dei migliori ristoranti imperava il centralismo. Vedo facce perplesse, urge un corso accelerato di storia della bottiglia.

23 MAG 2010

Dichiarazione di guerra di un italofono militante

Vietando le insegne in lingua straniera la Lega difende l’unità d’Italia

Mi fa piacere che la cultura nazionale stia a cuore alla Lega, mi fa meno piacere che stia a cuore soltanto alla Lega. La nazione ovviamente è la lingua, gli altri collanti presenti sul mercato sono meno che sputo. La storia non incolla, è una collezione di disastri e divide anziché unire: io mai e poi mai festeggerò il 25 aprile o il primo maggio, patetiche giornate che trascorro, come milioni di cattolici, leghisti, fascisti, sovranisti, imprenditori, agricoltori, lavoratori in proprio, standomene ben lontano dalle piazze.

26 APR 2010

Che ve ne sembra della rissa?/ 4

A tavola niente politica. I regolamenti di conti si fanno in piedi, lontano dai pasti

A tavola non si parla di politica, è una regola. Non se ne parla neanche se si ha l’assoluta certezza che tutti i commensali siano d’accordo su tutto perché la politica è “sangue e merda”, come diceva uno che se ne intendeva, e certe cose nel piatto è meglio non immaginarsele. Non si parla di politica come non si parla di niente che possa fare problema e acidità. Non si parla di religione e non per intimismo, anzi: è bene farsi il segno della croce, ringraziare all’inizio ma poi finirla lì, la verità non può essere oggetto di discussione.

19 APR 2010

Camillo Langone risponde a Umberto Croppi

Consigli ad Alemanno per salvare Roma da architetti incapaci e cinici

Due giorni fa, Camillo Langone, nella sua rubrica cita l'assessore Umberto Croppi del comune di Roma. Ieri è arrivata la risposta dello stesso Croppi , alla quale Langone replica così. Strano, molto strano che l’assessore Croppi non sapesse cosa stava combinando il sindaco Alemanno sul tema “Identità delle periferie”. Proprio lui, il vecchio rautiano che nel 2003 era intervenuto sull’identità nazionale in un convegno organizzato dalla Camera dei deputati. Magari considera che Tor Bella Monaca non sia Italia e che gli abitanti del Laurentino 38 siano irrecuperabili alla nostra civiltà e perciò possano essere usati per qualsiasi esperimento, carne da archistar. Oppure c’è dell’altro, vallo a capire.

08 APR 2010

Rosario per Camilla

Ave Camilla, piena di stile, avrei voluto risolverti con una preghierina a pagina due poi però mi è sembrato un gesto ancora più accidioso della mia accidiosità, non si minimizza così un capolavoro. “Un’estate fa” (Bompiani, 349 pagine, 18,50 euro) si pone in vetta alla tua opera, di libri ormai ne hai scritti tanti, alcuni belli, altri così così (specialmente quelli a quattro mani: non sopporto i libri in cooperativa perché sono operazioncine, marketing, tienimi-che-ti-tengo, ripartizioni ragionieresche dei rischi, mentre la letteratura per meritare di esistere dev’essere eroica e l’eroe è sempre solo)

07 MAR 2010

Piero il Terribile

Scoprii l’esistenza di Piero Buscaroli nel libro più bello di Vittorio Sgarbi, “Dell’Italia”. Il capitolo a lui dedicato e la relativa foto me lo presentarono così odioso che corsi subito a procurarmi “Paesaggio con rovine” e dopo poche pagine decisi che da quel momento il mio pantheon stilistico si sarebbe chiamato ABC, Arbasino Buscaroli Ceronetti.

14 FEB 2010
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