Questi battesimi s’hanno da fare Spero proprio che il Santo Padre non mi telefoni, non devo chiedergli prefazioni e comunque temo che resterei pietrificato, però vorrei trovare il modo, un modo meno traumatico, di comunicare con lui, e pregarlo di dire ai preti di battezzare tutti coloro che lo desiderano. Chi è dentro la chiesa non se ne rende conto di quanto il clero, da fuori, risulti respingente. Profondo oggi è il baratro fra il simbolo di un Papa mai così accessibile e abbracciante e la realtà di preti arcigni e burocratici che alle richieste di salvezza (il battesimo è questione di salvezza) oppongono regolamenti stilati ai tempi in cui Berta filava. Matzuzzi I vescovi Usa scelgono la guida moderata, Müller modera quelli tedeschi 13 NOV 2013
Gli italiani sono diventati enofobi Io dovrei bere di meno ma gli italiani dovrebbero bere di più. Un settore decisivo come quello vitivinicolo non può vivere solo di esportazione. Che grazie a Dio va bene, come dicono Coldiretti e amici vignaioli, anche quelli più piccoli e contadini che mandano all’estero oltre il cinquanta per cento della produzione e non so come facciano, loro che non hanno nemmeno l’e-mail, figuriamoci un sito. Se n’è accorto perfino il Washington Post che in Italia non si beve abbastanza, e da noi invece nessun grido d’allarme, tutti a parlare di omofobia anziché di enofobia, il terrore che specie a mezzogiorno coglie sempre più uomini messi di fronte al sacro liquido. Berardinelli L’Italia sempre eguale 01 NOV 2013
La non indifferenza che uccide Li ha uccisi la non indifferenza. Quindi non li ho uccisi io che all'africano mendicante davanti al Conad non sgancio nemmeno i centesimi che mi danno fastidio in tasca, che all'asiatico ambulante che ogni sera in vineria tenta di piazzarmi una rosa non offro nemmeno uno sguardo. Se questi due stranieri telefonano a casa parlando di un italiano generoso, di sicuro non si riferiscono a me. Se esortano amici e famigliari a raggiungerli, di certo non è dietro mia istigazione. I cento o duecento o non so quanti morti di Lampedusa li ha uccisi la non indifferenza ovvero l'illusione dell'accoglienza. Leggi anche La strage di Lampedusa - l'editoriale Tragedie e parolai - Valensise Lampedusa, attracco finale 03 OTT 2013
Carcere per Madonne Non avrei mai pensato di poter elogiare il libro di un autore col secondo nome puntato, ma quel giorno eccolo. Perché Francesco M. Cataluccio con “La memoria degli Uffizi” (Sellerio) mi ha portato in un luogo dove non sono mai entrato e dove mai vorrei entrare: appunto la Galleria degli Uffizi, un avvilente carcere per Madonne. Le Madonne devono starsene nelle chiese per le quali sono state dipinte: esiste un Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino, possibile che non esista un movimento che si proponga la liberazione della Madre di Dio dalla morsa turistico-museale? 04 AGO 2013
Venerdì di magro d’estate Dopo l’Omelia di Lampedusa ha ancora un senso rispettare il venerdì di magro? A qualcuno dei discorsi del Papa non gliene frega niente, su qualcuno i discorsi del Papa producono effetti finanche eccessivi (penso allo scisma privato di Magdi Allam), su di me che sono uomo pratico inducono una domanda pratica: venerdì prossimo vado a comprare il pesto di cavallo in Borgo del Gesso oppure no? 19 LUG 2013
La brutta estate, senza note né sole Non c’è estate senza canzone dell’estate e allora questa per me non è veramente estate. Ci sarebbe, è vero, “Get lucky” dei Daft Punk. Ma io per vivere una gloriosa estate italiana ho bisogno di una canzone italiana contenente le parole sole e amore (obbligatorie), onde, pineta e sale (facoltative). Una canzone che mi sia metronomo del cuore. Non avendone individuata nessuna che facesse al caso, e temendo che la colpa sia delle orecchie logore, o della mania che mi ha preso per la musica elettronica, fra l’altro quasi sempre inglese, chiedo aiuto alle amiche subtrentenni. Maisti "Non ci sono più le mezze canzoni". Parla Vianello 13 LUG 2013
Sono un catto-dandy, ma via la mozzetta se serve a Gesù Cristo Mi ha spiegato tutto Frate Indovino e il suo meraviglioso calendario dove cercavo uno spunto per la preghierina da pubblicare oggi. Dunque dunque, venerdì 15 marzo, Santa Luisa de Marillac vedova, San Clemente Maria sacerdote, Astinenza, e poi il detto del giorno: “Invan si pesca se l’amo non ha esca”. Papa Francesco è l’esca che lo Spirito Santo ha fornito ai cristiani affinché si facciano nuovamente pescatori di uomini. Il nudo amo della ragione, l’amo ratzingeriano, non ha funzionato perché le plebi non sanno che farsene dei ragionamenti, loro capiscono solo il linguaggio dei sentimenti, che ci vogliamo fare. Leggi Un argentino per salvare l’Europa 15 MAR 2013
Silenzio sul Conclave Mi sono scoperto uomo di molta fede. La rinuncia di Benedetto XVI non mi ha sconvolto, non ho perso la testa com’è capitato a qualche prete. Il Conclave che inizia oggi non mi preoccupa e vorrei quasi dire che non mi interessa. Fra le mie poche certezze c’è la presenza decisiva dello Spirito Santo nella Cappella Sistina. Papa bianco? Nero? Italiano? Europeo? Americano? Frate? Prete? Giovane? Curiale? Pastorale? Ciellino? Filippino? Io me ne impipo. Sarà precisamente quello che Dio vorrà, quindi io non voglio niente, non auspico niente, non parlo di niente. 12 MAR 2013
Altro che Museo della Scienza Dovevano bruciarla prima C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana. Non è propriamente un’eutanasia (troppo pliniano, troppo spettacolare l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana. E chissà che le fiamme non siano state appiccate (irrazionalmente, ovvio) da qualche creditore inferocito. Leggi Scienziato fisso in parco interactive di Maurizio Milani 07 MAR 2013
Ripa di Meana, un dandy alle elezioni indossa Grillo, o meglio il Cav. Mi ha chiesto di chiamarlo dopo le dieci perché prima barcolla. Lo chiamo dopo le undici perché prima barcollo io. Carlo, andrai a votare? Penso di sì. Mi pare che ci sia il dovere di evitare lo schianto. Penso che una protesta silenziosa non vada bene, considerato quello che ci attende. Cosa ci attende di preciso? Che gli eletti in Parlamento continuino a scaramucciare tra loro e non si esprimano sulle grandi questioni della politica internazionale. Che non rispondano ai quesiti che ci vengono dal Mali e dalle nefaste primavere arabe finite nelle mani dei fratelli musulmani. Che storditi dal conformismo europeista non vadano oltre la giaculatoria del “più Europa!” 18 FEB 2013