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Il complotto

Breve guida alle ridicole teorie cospirazioniste

Un’ipotesi molto accreditata, nello stupefacente regno del complotto, è che Joseph Ratzinger abbia compiuto quell’immenso gesto di portata millenaria, le dimissioni dal pontificato, per favorire Pier Ferdinando Casini alle prossime elezioni. E che, nei mesi di riflessione e di studio solitario, di malattia e di sofferta decisione di uno strappo assoluto alla tradizione della chiesa, nella scelta di passare il resto della vita in un monastero di clausura, il suo pensiero ancora papale fosse rivolto intensamente all’asse Monti-Bersani, con viva preoccupazione per la concreta possibilità che non riesca a raggiungere la maggioranza.

13 FEB 2013

Prevalenza del germe

Non è il caso che facciate gli eroi, trascinandovi in ufficio con la faccia stravolta, la tosse e le coperte sotto cui battere febbricitanti sui tasti del computer, sentendovi indispensabili e meritevoli di aumenti (categoria pericolosissima e megalomane è quella dei colleghi che, starnutendovi addosso, vi dicono: stammi lontano che sono malato). State a casa, per carità, infettate i vostri famigliari, spalmate su di loro tutti i virus che possedete.

10 FEB 2013

L’Italia di ieri

Nell’ultimo libro di Concita De Gregorio, “Io vi maledico”, pubblicato da Einaudi, un bel libro sulla rabbia, c’è un capitolo intitolato: “Balotelli”, fatto di parole, virgolettate, di chi lo ha conosciuto da piccolo o di Noel Gallagher, ex frontman degli Oasis, che a Manchester disse: “Dimenticatemi, gente. La nuova rockstar, qui, è Balotelli”. Sono soprattutto le parole dei compagni di scuola, della maestra e dell’ex presidente della società di calcio per i ragazzini di Brescia: “Quando è arrivato qui, a cinque anni, era l’unico bambino negro di duecentocinquanta”.

06 FEB 2013

Effetto nonna

Il segreto dell’universo è l’effetto nonna. Il motivo per cui l’umanità continua la propria evoluzione, nonostante i mille ostacoli, le crisi economiche, le guerre, le dittature e la sfortuna, è l’esistenza delle nonne, cioè di signore nella seconda metà della loro esistenza, lontane dalla vita fertile, scrivono gli scienziati, ma fertili per un’altra indispensabile missione: la protezione della specie. E’ una teoria molto femminista e molto affascinante, esposta in un saggio di New Republic: comincia con una domanda brutale (perché le donne sopravvivono alle loro uova per molti decenni?) e finisce con la certezza che le nonne siano l’ultima risorsa naturale del pianeta.

03 FEB 2013

La bohémienne

Carla Bruni si riprende la faccia

La lontananza dal potere è come il vento, spegne il fuoco di chi non lo amava davvero (e incendia di follia chi non sa stare senza). Carla Bruni, spento come una sigaretta il passato da first lady, adesso ha di nuovo una faccia, uno sguardo. Il tempo trascorso a fare inchini alla regina d’Inghilterra, a darsi malata agli incontri più noiosi, a indossare cappellini e a prendere il tè con le dame di Parigi, per convincerle a votare ancora Sarkozy, l’aveva trasformata in una sofferente signora della botox-borghesia: cento anni oppure nessuno sulla faccia, quell’età che non si chiede più, e molto livore per tutti.

30 GEN 2013

Il re dei cazzoni

Fabrizio Corona era rimasto l’unico, fra quelli che gli stavano intorno, a guardarsi allo specchio e a sentirsi dentro un film con Al Pacino. L’unico a credere in un codice d’onore pataccaro che l’avrebbe liberato e riabilitato davanti al mondo (il mondo tra Milano e le Maldive), riconoscendo la grandezza di un uomo che diceva di sé, fin dalla prima condanna: “Se oggi non vai dietro le sbarre non sei nessuno”. Il terrore di non essere nessuno l’ha accompagnato sempre, anche nell’ultima fuga, con l’auto sepolta dalla neve, la felpa della palestra e la fine della libertà davanti a una metropolitana, senza avere raggiunto lo scopo: non è mai diventato qualcuno.

26 GEN 2013

Baricco voleva essere Kate Moss

Finalmente un uomo, non stilista e non fotografo, che parla di Kate Moss con la appassionata serietà che si deve a un colpo di vento. A un colpo di genio. A uno strappo, come lo chiama Alessandro Baricco nella sua teoria dei movimenti umani. Il momento bellissimo in cui l’essere umano si muove in modo brusco, illogico, invece di dondolare elegantemente e lentamente verso il cambiamento (“quand’è che Carducci è diventato orrendo? Ma c’è stato un momento in cui D’Annunzio era bello”). Kate Moss ha cambiato tutto, e non importa se lo sapeva, se l’aveva studiato, o se semplicemente aveva le lentiggini e i denti e la magrezza e le sigarette che il mondo chiedeva in quel momento. Leggi Camurri vorrebbe essere Baricco di Edoardo Camurri

19 GEN 2013

Morire di paura

Se non siete mai stati sicuri di avere la peste bubbonica perché a un certo punto vi sentivate stanchi, l’articolo di Woody Allen sugli ipocondriaci non vi riguarda. Se non vi svegliate alle tre di notte con la certezza che state per morire, allora non siete nemmeno allarmisti. Allarmisti e ipocondriaci formano due diverse categorie di follia isterica, accomunate dal fatto che in entrambi i casi si finisce al pronto soccorso urlando: muoio. Woody Allen, che quando esce di casa per un cappuccino da Starbucks non resiste al desiderio di farsi un check-up volante, una lastra ai polmoni prêt-à-porter, un elettrocardiogramma veloce, rifiuta decisamente la definizione di ipocondriaco.

18 GEN 2013

Accompagneremo i figli a scuola fino a quando andranno in pensione

Mia figlia abita a duecento metri dalla scuola elementare. C’è il marciapiede, una strada da attraverse sulle strisce pedonali, poi di nuovo una specie di marciapiede fino alla scuola. Ha quasi sette anni, e secondo gli educatori e gli psicologi di tutto il mondo tra i sette e i nove anni bisogna cominciare a mandare i bambini a scuola da soli, o a comprare il latte nel negozio sotto casa, o a giocare ai giardinetti con gli amici senza un adulto di sentinella. Perché devono diventare indipendenti, sani, capaci di affrontare gli imprevisti, e perché non bisogna soffocarli con la scusa di tenerli al sicuro.

17 GEN 2013

Utili idioti

Quando si discute di grandi crisi economiche, catastrofi aziendali, credit crunch, si elaborano teorie molto raffinate, con numeri e diagrammi di flusso, evitando spesso di citare il primo e il più colpevole elemento, in un mondo di cause ed effetti: la stupidità. E’ l’elemento umano della macchina, lo sbaglio decisivo, oppure una montagna di sbagli commessi uno dopo l’altro, senza che nessuno gridi: ehi, sei completamente scemo, che stai facendo? Lo stato bovino del mondo, insomma, per cui non si fa mai per tempo quel passo indietro, e il motivo essenziale per cui, scrive il Financial Times, ci aspettano anni e anni di dolorosa riabilitazione.

16 GEN 2013
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