Andrea's Version

Quando il circo delle toghe aveva ancora il pubblico

Dalla stagione degli eccessi mediatici alle smanie d’esibizione di oggi, resta l’amaro di una scena giudiziaria che ha smarrito misura e credibilità, inseguendo clamori sempre più piccoli

Che tristezza! Ti ricordi ancora il caravanserraglio di alcuni anni fa, le torme di giornalisti che si scapicollavano verso la Procura della Repubblica di Palermo alla prima finta di corpo di un Sostituto, alla prima bufala buttata lì, o alle prove vidimate dall’informazione come scontate anche se ben più che talora mostravano il contrario. Che malinconia, i fuochi d’artificio che si sono spenti, le rotative pronte a diventare roventi al semplice passaggio di una toga palermitana per la strada, le televisioni dei Costanzo, e dei Santoro, e degli Augias, che sparavano a palle incatenate contro i Falcone venduti ai socialisti, peccato che i Falcone non ci siano più. Nostalgie, mesti ricordi. Però che magone, che strazio, dover pensare ai Sostituti procuratori eredi delle toghe degli anni d’oro, ma pieni di attese altrettanto celebrate, i quali, per un titoletto a due colonne sul Fatto, devono arrestare Totò Cuffàro tre volte alla settimana. 

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