(foto Ansa)

Andrea's Version

Tutti possono parlare di pace tranne gli imbecilli cronici che urlano: "Vogliamo la pace"

Andrea Marcenaro

Tra quanto capita in Israele, dove il popolo è unito, e quanto a San Pietroburgo, dove una povera signora isolata tenta di rompere l'opinione pubblica pacificata

Si può amare la pace, anzi si deve. E si può odiare perciò, anzi si deve, ogni gesto che non sia di dialogo, ogni comportamento che favorisca la contrapposizione al confronto più sereno consentito tra le persone e tra i popoli. Chiunque voglia davvero la pace, si dice per esempio, vorrà l’allontanamento dal comando di Netanyahu. E non domani, quando è già scontato che così sarà perché il popolo israeliano si è già pronunciato sul suo allontanamento, bensì oggi, subito, quando è provato che il popolo israeliano non vuole crisi a guerra in corso, ma al contrario, vuole vincerla e intende per questo entrare a Rafah, esattamente come vuol fare Netanyahu. E’ un popolo unito che ha dichiarato ciò, ma la sua opinione sembra essere accantonata come una fastidiosa interferenza.

Il contrario è capitato, invece, a San Pietroburgo, dove al momento la popolazione sembra cementata intorno a Putin e una povera signora (a quanto pare) isolata ha lanciato una molotov per rompere appunto quell’opinione pubblica pacificata e determinata a restare serena con se stessa. Può succedere: possono sembrare di volta in volta attaccabrighe, essendo l’opposto, tanto i popoli quanto le persone sole. Ecco. E tutti lo possono, lo devono discutere, cioè, tutti, esclusi gli imbecilli cronici che gridano sempre e soltanto: “Vogliamo la pace! Vogliamo la pace!”

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.