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Un grazie a Fagnani ma anche uno a Gratteri

Andrea Marcenaro

Per una volta il magistrato mi ha evitato di snocciolare i miei riprovevoli insulti

Due grazie, oggi. Il primo a Francesca Fagnani per il suo splendido monologo a Sanremo sui minori in carcere. Fagnani ha ricordato tra l’altro al dottor Nicola Gratteri, pur senza nominarlo, che un detenuto non dev’essere mai picchiato non già “per non fargli fare la parte del martire”, come pretese d’insegnare l’esimio magistrato, bensì perché la Costituzione italiana vieta allo stato di comportarsi in maniera delinquenziale. Il secondo grazie  va al medesimo dottor Gratteri. Dopo premessa doverosa su di me. Per quanto mi riguarda, tutti i magistrati che ho conosciuto, nessuno escluso, erano degli spudorati promotori di se stessi, vigliacchi, pronti a mentire per un piatto di lenticchie, avari da far schifo e disposti a tutto per un po’ di gloria. So di essere sempre stato una spaventosa testa di cazzo e una persona cattiva. Ringrazio quindi il dottor Gratteri per avermi evitato, una volta almeno, di snocciolare i miei riprovevoli insulti avendo mostrato egli stesso, con le sue stesse parole, il pallone gonfiato che è.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.