Danilo Toninelli a Torino visita la nuova zona pedonale di Via Monferrato (foto LaPresse)

La scala Toninelli

Andrea Marcenaro

Il ragionamento del ministro dei Trasporti come nuova convenzione per calibrare il pensiero di chiunque

Guardate che prima o poi anche loro passano. Aspettando che succeda, si può mettere a frutto quel che si può. Esempio: Toninelli. Costruire a tavolino un ragionamento medio di Toninelli. Non esageratamente fesso, medio. Limarlo, definirlo. Depositarlo al Museo dei Pesi e delle Misure di Parigi. Sperimentarlo come nuova convenzione per calibrare il pensiero di chiunque. Di chiunque. Per facilitare le conversazioni. Renderle più svelte, meno fumose. Esce l’intervista di D’Alema. Com’è? Un toninello e mezzo, dice uno. Secondo me due toninelli. L’editoriale di Panebianco. Zero toninelli. Quello di Massimo Franco. Tre toninelli, quattro toninelli. ventidue toninelli. Ecco. Una roba così. Obiettiva. Per velocizzare, discutere con parametri riconoscibili. Poi non so, magari Toninelli non funziona. E’ fuori scala. E poco male. S’installa a Parigi il ragionamento medio dell’onorevole Fico.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.