(foto LaPresse)

Basta criticare Capalbio

Andrea Marcenaro

Piantatela di accusarli che l’extracomunitario va benissimo fuori dal loro giardino, salvo arricciare il naso quando s’affaccia alla finestra della casuzza loro.

E piantatela, per favore, con i luoghi comuni e l’invidia sociale. Che a Capalbio, per esempio, si predica bene ma si razzola male, che fanno i progressisti coi neri degli altri, che i famosi intellettuali di sinistra (e qualcuno anche di destra, per dire tutta la verità) non avrebbero voluto tra i piedi quella piccola comunità assegnata di immigrati, e tanto è vero che sono tutto un sì-sì, ma a condizione che, tutto un molto-volentieri-mapperò; piantatela di accusarli che l’extracomunitario va benissimo fuori dal loro giardino, salvo arricciare il naso quando s’affaccia alla finestra della casuzza loro, o addirittura di additarli come se fossero, sotto sotto, incivili come quelli di Goro. Sì, dei quasi razzisti, praticamente. Come quelle bestie di Goro, come no. Ma se ci sono più filippine a Capalbio che a Manila.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.