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Angoscianti storici ritorni. L'avvertimento di Thomas Mann

Antonio Gurrado

Scenari incerti, la colpa dei giovani e la violenza come principio massimamente semplificatore. Torna in libreria L'Avvertimento all’Europa pronunciato dal saggista tedesco di fronte al comitato permanente di lettere e arti convocato a Nizza nel 1935

Certo, in questo tempo di scenari incerti e confusi appelli, ci vorrebbe uno scrittore che invii un avvertimento all’Europa con la precisione e la chiarezza terminologica che dovrebbero contraddistinguere il mestiere, dicendo espressamente che, se la condizione presente dell’Europa è orrenda, è anzitutto colpa dei giovani. Costoro nulla sanno della cultura nel senso più alto e profondo, ma si trovano a loro agio in una dimensione collettiva che hanno eletto a comfort zone, pur di sottrarsi a ogni serietà di vita personale; amano fondersi con la massa poiché hanno per obiettivo la liberazione dall’Io, dal pensiero, dalla realtà, dalla morale e dalla ragione, ossia la destituzione da ogni responsabilità individuale. Né va meglio alla generazione adulta, vittima e prodotto di impressioni selvagge, confuse ed eccitanti che la assalgono tutte insieme, in un declino costante di concetti morali e rigorosi favorito dall’evoluzione costante ma caotica della tecnologia.

Perciò la violenza si afferma su scala individuale, in quanto principio massimamente semplificatore; perciò incontra l’adesione collettiva delle masse, la cui testa viene riempita da discorsi su popolo, terra e sangue in un miscuglio fallace che sguazza nella più gretta sentimentalità. È un andazzo fomentato da migliaia di docenti dell’irrazionale che hanno condotto il popolo al sanculottismo morale mentre fiorivano saperi irrazionali di ogni tipo, così che alla superstizione ottusa se ne è sostituita una di tipo moderno, democratico, che presuppone in ognuno il diritto di pensare; una superstizione con una Weltanschauung. E’ inquietante notare la debolezza della vecchia e colta Europa davanti a questi Unni, vedere il suo scoraggiato e disorientato retrocedere. Se si dimostrerà incapace di prendere coscienza della propria anima in una combattiva freschezza vitale, l’Europa verrà tramandata come nome meramente storico; e, se trovate troppo drastiche queste parole sui nostri complicati tempi, sappiate che sono un centone dell’Avvertimento all’Europa pronunciato da Thomas Mann (Nino Aragno, 60 pp.,  12 euro) di fronte al comitato permanente di lettere e arti convocato a Nizza nel 1935. Non seguirono anni gradevoli.

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