una fogliata di libri
Filosofia minima del pendolare
La recensione del libro di Björn Larsson edito da Iperborea, 224 pp., 18 euro
Tutta la nostra vita è una cronaca di movimenti avanti e indietro nel mondo. E ogni spostamento da un punto A a un punto B richiede una geografia specifica in termini di tempo, prezzo e fatica. Lo scrittore svedese Björn Larsson ha vissuto quarant’anni in queste coordinate, facendo il pendolare per amore e per lavoro e il suo ultimo libro, "Filosofia minima del pendolare", è il racconto di queste esperienze di viaggio. Il protagonista è il “testimone del pendolarismo” che si è spostato tra Danimarca, Svezia e Italia sui più diversi mezzi di pubblico trasporto: traghetti, autobus, treni, aerei. Il tempo sfiancante del pendolarismo è diventato occasione di riflessione per gettare uno sguardo attento, curioso e allegro sulla propria vita e su tutto ciò che lo circondava: “Nel complesso comunque gli sembra che si possano fare molte osservazioni di portata esistenziale durante i viaggi da pendolare. Se solo si hanno occhi per vedere e orecchie per ascoltare”. Il testimone riempie i momenti di spostamento osservando il modo in cui le persone viaggiano, quali posti a sedere scelgono, quali conversazioni intrattengono, quanto in anticipo si alzano prima di scendere, quali libri leggono – se leggono –, quali parole sono più ricorrenti. Non solo: il veterano del pendolarismo conosce tutte le nevrosi del viaggiare e offre consigli utili su come gestire gli imprevisti e su come essere previdenti, perché “del futuro non ci si può mai fidare”, e dei mezzi di trasporto, neppure. Larsson lascia spazio anche alle sue riflessioni più intime, dando voce alle perplessità e fragilità di una persona che ha abitato il mondo secondo latitudini sempre diverse, da Parigi a Lund, da Copenaghen a Malmö, da Milano, Montpellier, Gilleleje e Helsingborg, passando anche per Scozia, Irlanda, Spagna e Stati Uniti: “Qual è il risultato di tutto questo vagabondare? Probabilmente che a finire tra parentesi non è stato solo il tempo trascorso in viaggio, ma anche una lunga serie di parole che implicano l’idea di casa”.
Di fronte allo smarrimento sul concetto di sradicamento e identità, Larsson risponde anche con le parole di autori come Beckett, De Beauvoir, Orwell, Camus e Martinson, riprendendo le loro citazioni su viaggio, società e la vita stessa. Senza chiedere il conto a questo tempo tra parentesi, Larsson dona una testimonianza divertente e profonda che sa di leggerezza calviniana: non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, senza avere macigni sul cuore.
Björn Larsson
Filosofia minima del pendolare
Iperborea, 224 pp., 18 euro
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