una fogliata di libri

Il fratello del famoso Jack

Gaia Montanaro

La recensione del libro di Barbara Trapido, Harper Collins, 320 pp.,18 euro

Era un matrimonio caratterizzato, tra le altre cose, dal fatto che Jacob era tanto infuriato quanto affascinato dal modo risoluto con cui Jane indossava i panni della moglie di campagna. Non c’è dubbio che questo influenzò le strade che scelsi di intraprendere”. E’ questa una delle prime cose che colpisce Katherine quando si trova al cospetto della famiglia del suo professore, da cui è stata invitata a trascorre qualche giorno nella tenuta di campagna. I Goldman sono una famiglia borghese: Jane proviene da una casata patrizia anglo-irlandese, Jacob è ebreo. Hanno sei figli, variamente caratterizzati ma tutti omogenei nel mostrare una certa dimestichezza con la vita agiata. Katherine da par suo è una diciottenne di astrazione medio borghese, londinese amante della letteratura – in particolare Jane Austen – e desiderosa di trovare una propria strada nei circoli intellettuali. Studia filosofia nel corso del professor Jacob Goldman (è un grande onore essere stata accettata) e, un po’ per la giovane età e un po’ per retaggio, ha in qualche modo mitizzato certi ambienti. Che, come spesso accade, si rivelano ben più stereotipati e privi di qualsiasi tipo di vitalità intrinseca (a eccezione della brillantezza dell’eloquio e della causticità di certe uscite che gratificano, almeno intellettualmente, i forestieri ospitati nella ragguardevole villa di campagna). Si tratta di fatto di un gioco delle parti, dove ciascuno interpreta un proprio personaggio a cui probabilmente è finito con l’affezionarsi e assomigliare davvero. Tra i sei figli dei Goldman, Katherine lega in particolare con Roger, altezzoso intellettuale dal notevole aspetto con cui inizierà una relazione destinata a naufragare e a portarla lontano. Il suo viaggio, interiore ed esteriore, è a tutti gli effetti un percorso di formazione in cui Katherine impara chi è e chi vuole essere, per approssimazione o distacco da quel mondo altoborghese che rivela, dal suo interno, limiti e idiosincrasie. Un contesto variopinto e sempre uguale a se stesso – “E’ evidente che John trae consolazione dal fatto che i suoi amici non siano cambiati. Ha bisogno che non cambino”, si dice a proposito di uno degli invitati alla magione –, foriero di spassose dinamiche famigliari e sociali, di scambi affilati e buon cibo. Pubblicato per la prima volta nel 1982, il romanzo di Barbara Trapido racconta – con brillantezza, ironia e spiccato dinamismo nei dialoghi – una storia di formazione identitaria e allo stesso tempo ben più universale. Parla al ieri come all’oggi.

   

Il fratello del famoso Jack
Barbara Trapido
Harper Collins, 320 pp.,18 euro

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