Grafica di Enrico Cicchetti 

Una fogliata di libri

Pioggia sottile

Gaia Montanaro

La recensione del libro di Luis Landero, Fazi, 238 pp., 18,50 euro

Ormai so con certezza che le storie non sono innocenti, non del tutto innocenti. C’è qualcosa nelle parole che, di per sé, comporta un rischio, una minaccia, e non è vero che il vento se le porta via facilmente come dicono. Tutto quello che si dice resta detto per sempre, e solo con la morte si consuma completamente l’oblio e si ottengono il silenzio e, con questo, la pace definitiva”. Le parole, il vociare, le confidenze sussurrate al telefono, le confessioni fatte a mezze labbra. Tutto questo fa deflagrare dall’interno la famiglia di Sonia e Gabriel, una famiglia come tante che risiede a Madrid e che nasconde, come tutte, una serie di segreti.

 

Tre figli adulti – Sonia, Andrea e Gabriel – e una ricorrenza da festeggiare: la capostipite, madre pragmatica e poco affettuosa, compie ottant’anni e Gabriel decide di organizzare un pranzo di famiglia. I rapporti sono conflittuali da tempo, soprattutto tra le due sorelle Sonia e Andrea; divise da dissapori amorosi e dall’aver subito, per indigenza famigliare, scelte professionali non gradite ma unite dalla gelosia verso Gabriel, unico maschio e quindi preferito di casa, a cui è stato permesso di studiare e diventare professore di filosofia. Ruggini antiche e nuove, piccoli screzi e macigni pesanti.

 

Le parole corrono veloci, tratteggiano verità parziali, omettono porzioni della storia a personale vantaggio. Di tutte queste parole è depositaria Aurora, la moglie di Gabriel, da sempre eletta a confidente dei vari membri della famiglia. “Ad Aurora non piace giudicare, e più che scrutare gli animi in controluce alla ricerca di verità assolute, si accontenta delle piccole verità che le apparenze trascinano con sé nella loro alluvione. Ma ha sempre intuito che le storie non sono inoffensive”. Aurora funge da piano di ascolto, interviene raramente, mai dialettica, sempre apparentemente arresa. Il suo ruolo, nel gioco delle parti che ogni partecipante al pranzo ha scelto di interpretare, è quello della cognata comprensiva e accogliente. Per natura inoffensiva. Lei non deve difendersi dalle parole.

 

“Nessuno le chiedeva mai niente, forse perché nessuno sospettava che magari anche lei avesse qualcosa da raccontare, un momento di felicità, o di dolore, per non parlare di qualche segreto o di una piccola storia nata e modellata con l’argilla quotidiana della vita”. Aurora avrebbe parole solo sue, per raccontare il lento spegnimento del suo matrimonio con Gabriel o il dolore perpetuo per la malattia della figlia Alicia. Ma è sommersa dalle parole degli altri che le scavano dentro, come una pioggia sottile che pian piano si intensifica. Fino a tracimare.

Pioggia sottile
Luis Landero
Fazi, 238 pp., 18,50 euro

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