Grafica di Giovanni Battistuzzi 

Una fogliata di libri

Quantum Girl

Giorgia Mecca

La recensione del libro di Erin Kate Ryan, Neri Pozza, 301 pp., 18 euro

Una ragazza scomparsa, poiché ha infinite vite possibili, è più reale di una ragazza non scomparsa, che, al massimo, ha una vita soltanto”. È il 1961 e a Elizabethtown, North Carolina, da sei giorni si sono perse le tracce di un’adolescente, Polly Starking. L’ultima volta che è stata vista era in sella a un cavallo. L’animale è tornato, lei no. Si presenta davanti ai genitori della scomparsa Mary Garret, assicurando loro di poterli aiutare. La donna, attratta anche dalla ricompensa in denaro, possiede un dono, la “vista”, che le permette di avere visioni sulle persone scomparse. Certi giorni più che un dono le sembra una maledizione. Rusty, lo sceriffo della città, la considera una fattucchiera. “Rusty ne ha viste tante come lei”, le dice Bernice, la madre della ragazza. “Dice che porterà solo sofferenza e che sparirà nel nulla dopo averci delusi”.

 

Effettivamente, anche Mary è una scomparsa. Tanti anni prima si chiamava Paula Jean Welden e nel dicembre del 1946 era sparita nel nulla da Bennington, Vermont. L’episodio, reale, sconvolse gli Stati Uniti e portò alla creazione della polizia di stato del Vermont. Mary-Paula ha provato sulla sua pelle che cosa significa non lasciare traccia di sé e alimentare le supposizioni altrui: “Quando scompare, una ragazza diventa tutto quello che tutti pensano possa essere; le nostre teorie creano il suo destino”. Fuggitiva, pazza, militante clandestina, un mucchio di ossa, una sposa anonima. Prima di abbandonare la propria identità, Mary era una ragazza ordinaria. Era studiosa e tranquilla, non faceva rumore. Misteriosamente ma nemmeno troppo, il vuoto che lascia diventa più grande dello spazio che occupava in precedenza. 

 

Quantum Girl, il romanzo di Erin Kate Ryan, racconta la nuova vita di Mary, una vita in cui “le schegge del suo passato le ricadono addosso ogni volta che apre gli occhi al mattino”. Quante donne è stata, ognuna di queste osserva le altre con uno sguardo da sorella. Quanta vita e quanta nostalgia. Ma anche quanto dolore anestetizzato dai tranquillanti e dalla propria identità sotterrata. “Aveva sempre provato risentimento per la grazia concessa ai genitori delle ragazze scomparse, come se quelle sparizioni, a un tratto, rendessero le rispettive famiglie del tutto irreprensibili. Tantissime di quelle famiglie erano state come la sua: posti nei quali nessuno si sognerebbe di tornare”. 

 

Erin Kate Ryan
Quantum Girl
Neri Pozza, 301 pp., 18 euro

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