UNA FOGLIATA DI LIBRI

Assedio animale

Francesca Pellas

La recensione del libro di Vanessa Londoño, Polidoro editore, 130 pp., 15 euro

Esiste un luogo segreto, forse immaginato, che si chiama Hukuméji, e sorge nel punto in cui il fiume Don Diego si prepara a sfociare nel Mar dei Caraibi. Piove continuamente, a Hukuméji: è con la pioggia che la sua gente ricorda. La memoria striscia attraverso i corpi, facendo riaffiorare il desiderio e l’orrore. C’è Fernanda, l’india a cui hanno tagliato le gambe con una motosega perché ha osato calzare un paio di stivali. Lásides, il padrone che al compimento dei quindici anni d’età delle ragazze della zona se le fa portare per deflorarle. C’è la donna a cui hanno mozzato la lingua perché si è innamorata, e quella che ha perso le mani e adesso le sente comunque, vive come presenze, nei suoi moncherini. Siamo nella geografia interiore di Assedio animale, il primo romanzo della scrittrice colombiana Vanessa Londoño, nata a Bogotá nel 1985.

A portarlo in Italia è la casa editrice napoletana Polidoro Editore, nella splendida traduzione di Massimiliano Bonatto. Le esperienze degli abitanti di quella cittadina immaginaria sono frammenti grandi e piccoli di storie vere accadute in diverse parti dell'America latina; specialmente in Colombia, dove il conflitto con le Farc, le Forze armate rivoluzionarie, ha provocato secondo il Centro nacional de memoria histórica più di duecentosessantamila morti fino al 2018, senza contare gli ottantamila dispersi. Londoño, con una prosa lirica e limpida che le è valsa i premi Aura Estrada e Nuevas Plumas, unisce storie diverse combinandole, ricostruendole. Spiega che l'unico riferimento concreto è il paramilitare Hernán Giraldo: nel romanzo è Lásides, l’uomo che violenta tutte le vergini di Hukuméji appena diventano donne, simbolo del bianco che vandalizza la natura e gli esseri umani.

Vanessa Londoño si è laureata in giurisprudenza a Bogotà e ha poi conseguito un master in scrittura creativa alla New York University. Proprio qui ha iniziato a scrivere il romanzo, quando le Farc e il governo di Juan Manuel Santos stavano negoziando il processo di pace che puntava a mettere fine alla più antica guerriglia dell’America latina. Lei dice che l’animalità è ciò che tiene in vita il corpo di questi personaggi, o fantasmi: animalità nel senso di desiderio. E che questo aiuta a restituire umanità ai corpi emarginati, quegli stessi corpi “di cui gli stati latinoamericani non si preoccupano”. I bambini sono i primi a capirlo. Infatti mentre stanno per nascere “i loro piedi morbidi e anfibi si ritraggono” quando la levatrice li tocca da fuori con la mano, “come se lo sapessero”. 


Vanessa Londoño
Assedio animale
Polidoro editore, 130 pp., 15 euro

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