foto LaPresse

In occidente va forte una nuova ideologia: “Non fate figli, sono emissioni di anidride carbonica”

I bambini erano visti come una benedizione, ora sono una maledizione per il pianeta. È la nuova moda green

“C’è una differenza tra un individuo che decide di non avere figli e qualcuno che abbraccia l’idea che ci sia qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella maternità e nel dare alla luce un bambino”, scrive Frank Furedi. “Gli individui hanno sempre fatto delle scelte sull’opportunità o meno di avere figli e sulle dimensioni della propria famiglia. Queste erano decisioni personali piuttosto che dichiarazioni sul significato morale di mettere al mondo bambini. Eppure oggi una parte significativa della società presenta la decisione di non avere figli come affermazione politica. Esiste un’ideologia misantropica che promuove l’ostilità verso coloro che scelgono di avere figli, insieme a una crescente tendenza a descrivere la maternità sotto una luce negativa. La narrativa anti natalità cerca di rappresentare la maternità come una trappola indesiderabile e spiacevole”.

 

Negli ultimi anni – continua Furedi – numerosi commentatori hanno adottato il termine “rimpianto materno” per evidenziare l’idea che molte madri fingono di essere felici della propria vita, ma segretamente si rammaricano di avere avuto figli. Nel 2009, la psicoanalista francese Corinne Maier ha pubblicato il suo bestseller “No Kids: 40 buoni motivi per non essere una madre”. Nel 2016, la Bbc ha incluso la Maier nella sua lista delle cento donne più ispiratrici del mondo. La Germania ha abbracciato particolarmente il dibatto sul rimpianto materno. Il libro di Sarah Fischer “The Lie of Maternal Happiness” offre un inquietante resoconto dei presunti orrori della maternità. “The Abolishment of the Mother” di Alina Bronsky e Denise Wilk è centrato sulla tradizionale idealizzazione della maternità in Germania. Che l’hashtag #RegrettingMotherhood fosse di tendenza in Germania nel 2017 suggerisce che questa preoccupazione ha una eco in alcune fasce della società. Negli ultimi decenni, gran parte del movimento ambientalista ha adottato una retorica radicalmente misantropica. Secondo alcuni ambientalisti, gli esseri umani sono una specie di cancro sull’ambiente. I dotti ecologi sostengono che l’umanità ha degradato il pianeta attraverso la nostra ideologia antropocentrica che tratta la natura come subalterna alla vita dell’essere umano. La denigrazione dell’umanità è spesso al vetriolo. C’è la tendenza a rappresentare gli umani come parassiti. Michael Meacher, ex ministro del governo del New Labour, definiva gli umani come un “virus” che infetta il corpo della Terra. James Lovelock, il noto ideatore dell’“ipotesi di Gaia”, afferma che gli esseri umani “si comportano in qualche modo come un organismo patogeno o come le cellule di un tumore o di una neoplasia.” Di conseguenza siamo cresciuti in numero e “la specie umana è ormai così numerosa da costituire una grave malattia planetaria”, dice Lovelock. Conclude che “Gaia soffre di ‘Primatemaia disseminata’, la piaga della gente.” In occidente, la lobby per il controllo della popolazione è impegnata a additare chi ha famiglie numerose, etichettandoli come “ecologicamente irresponsabili”. Avere figli è trattato come un crimine ecologico. Il principe Harry, tramite il numero di Vogue curato da sua moglie Meghan Markle, ha promosso questa idea, con la sua promessa di avere solo due figli nel nome della eco-sostenibilità. Da questo punto di vista, un’altra vita umana rappresenta solo tante emissioni di carbonio. Questo è il motivo per cui sarebbe preferibile, apparentemente, che queste nuove vite umane semplicemente non esistessero. E ora ci sono attivisti per il cambiamento climatico che hanno formato il movimento “BirthStrike”. Hanno deciso “di non generare figli a causa della gravità della crisi ecologica e dell’attuale inazione delle forze di governo di fronte a questa minaccia esistenziale”. Il sito web di BirthStrike contiene dichiarazioni di persone che pensano che sia sbagliato partorire. Aletha, 39 anni, dice: “La priorità per me e mio marito è quella di evitare di portare al mondo un altro bambino in condizioni future intollerabili, come ondate di calore e siccità, considerando che quest’anno i bambini stanno già morendo di ondate di calore in India e Pakistan”. L’idea che il parto sia una specie di crimine contro l’ambiente è ora persino sostenuta dalle celebrità. La cantante Miley Cyrus afferma che i millennial “non vogliono riprodursi perché sappiamo che la Terra non può gestirlo”. Il movimento BirthStrike è semplicemente la manifestazione più estrema e deprimente di una cultura anti umanista del pessimismo. Non è semplicemente il profondo attaccamento di questi attivisti all’ambiente, ma anche la loro misantropia che li porta alla conclusione che il mondo sarebbe un posto migliore se gli umani smettessero di avere bambini. La loro visione dei bambini come inquinatori del pianeta si integra perfettamente con un sentimento che tratta la genitorialità come un obiettivo indesiderabile e “problematico”. Fino a poco tempo fa, i bambini erano visti come una benedizione. Ora, al contrario, troppe persone sostengono che non avere un bambino sia una benedizione. In definitiva, la ragione di questa perdita di fiducia nello spirito umano non è né economica né ambientale. Piuttosto, il principale motore di questo movimento anti natale è la difficoltà che hanno oggi i settori della società nel dare un senso alla vita. “Recuperare la nostra fiducia nello spirito umano e nelle antiche virtù umane è il miglior antidoto alla svolta contro il parto”.

Di più su questi argomenti: