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Editoriali

Berlinguer a Rete 4. Mediaset, ma che fai?

Redazione

L'arrivo della presentatrice dalla Rai e gli altri. Il parco ospiti della rete è un manifesto sul futuro della rete 

La spinta propulsiva di Rete 4 è tutt’altro che esaurita, la rete centrale nell’informazione di Mediaset continua ad attrarre. L’arrivo di Bianca Berlinguer darà, secondo le prime informazioni rese disponibili, una sostanza nuova all’importante appuntamento con il talk delle 20.30, l’orario in cui la ben sperimentata Lilli Gruber, con l’altrettanto rodato “Otto e mezzo”, aveva sempre superato, talvolta doppiandoli, gli ascolti retequattristi. La scelta editoriale è mimetica rispetto alla solidissima conduttrice de La7. Il pubblico che a quell’ora vuole un di più di informazione, dopo i principali telegiornali, appartiene alla minoranza, non piccola però, degli appassionati di politica. E, forse, proporre loro qualche classico della linea dura di Rete 4 non era opportuno (c’è spazio in seconda serata per i noti show ammantati dalla lotta a pensieri unici altrui, fortemente rivendicata, ma non ben identificabile e certamente  aggressiva).

L’acquisto di un nome noto della concorrenza ha sempre un fascino e viene considerato comunque un segnale di forza. Certo, Berlinguer ha segnato le sue ultime stagioni più per gli ospiti bislacchi e, di conseguenza, per il delirante parco opinionistico che per la credibilità e per la solidità delle sue analisi del mondo contemporaneo o per la capacità di farsi interprete delle nuove spinte della società italiana. E non ha neppure brillato per ascolti di speciale interesse, restando, va detto, in quel sentiero tra il 4 e il 6 per cento che è comune a tutti i talk di seconda serata. Ha una lunga carriera alle spalle ed è difficile immaginare che possa vivere nuove trasformazioni. Il suo innesto nella rete in cui opina con geometrica potenza un Capezzone potrebbe portare qualche stridio, ma una conduttrice che ha retto a un Orsini e a un Corona non avrà difficoltà a destreggiarsi nel parco ospiti di Rete 4. Dispiace vedere che continua del tutto a mancare la fiducia in giovani giornalisti e giornaliste. Eppure, uno dei casi di maggiore successo dei talk italiani, quello di Floris, nacque dal lancio di un talento giovane e poco conosciuto.

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