Foto di Laurent Gillieron per Epa, via Ansa 

energia e telecomunicazioni

Rischiamo davvero di rimanere senza segnale sui telefonini?

Andrea Trapani

Le compagnie telefoniche stanno cercando le migliori soluzioni per garantire la continuità di servizio anche se dovesse esaurirsi l’apporto dei generatori installati nei siti delle antenne cellulari. Cosa possono e non possono fare i governi

Un lancio di agenzia Reuters ha aperto uno squarcio su problema che potrebbe abbattersi sui consumatori e sulle aziende di tutta Europa. Nessun allarmismo, ma esiste il rischio che nei prossimi mesi le reti cellulari possano subire interruzioni di energia elettrica. Quel che sembrava impossibile solo pochi anni fa, ovvero soffrire del razionamento energetico, è entrato in tutte le agende dei governi nazionali. Un passo indietro. Come sappiamo, sulla scia del conflitto in Ucraina sono aumentate le possibilità di carenze energetiche. Un problema sistemico che, giusto per fare esempi vicini a noi, a volte può essere aggravato da situazioni nazionali come la chiusura di diverse centrali nucleari francesi per manutenzione.

 

L’importanza della continuità di servizio

Il servizio delle telecomunicazioni non può rischiare interruzioni. “Un servizio di pubblica utilità non può essere coinvolto da un piano di razionamento, pensiamo a misure strutturali”, è la linea che il presidente Asstel, Massimo Sarmi, vuole portare avanti nelle prossime settimane.

     

   

Una situazione che ha tutta l’attenzione dell’associazione che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni italiane visto che tutto il settore che, in questi anni, si trova a convivere tra diverse emergenze: l’aumento del traffico dati durante il lockdown è stato vissuto (con successo) durante la più grande crisi sulla marginalità di un settore che, a fronte di costanti investimenti, si trova ad affrontare una costante contrazione di fatturato che potrebbe minarne il futuro. Non solo. In molti paesi europei attualmente non ci sono sistemi di backup sufficienti per gestire le interruzioni di corrente, hanno affermato a Reuters quattro dirigenti delle Tlc, paventando la concreta prospettiva di interruzioni della rete cellulare.

Insomma, la preoccupazione di una nuova stagione che possa mettere, ancora una volta, alla prova l'infrastruttura delle telecomunicazioni sta costringendo gli operatori a dover sollecitare la politica a fornire quanto prima impianti legislativi che rispondano a quei rischi che potrebbero spegnere le nostre reti mobili.

 

Cosa potrebbe accadere in Europa e in Italia

La prima mossa è stata la più ovvia. In attesa delle scelte governative, i gestori stanno già cercando le migliori soluzioni per garantire la continuità di servizio anche se dovesse esaurirsi l’apporto dei generatori installati nei siti delle antenne cellulari.

Ma da dove nasce questo allarme diffuso? Il piano presentato da uno dei principali distributori di elettricità di tutta Europa, la francese Enedis, prevede possibili interruzioni di corrente fino a due ore nel peggiore dei casi. I black-out riguarderebbero, a rotazione, solo alcune parti del paese mentre sarebbero sempre garantiti servizi essenziali come quelli di ospedali, degli uffici governativi e delle forze dell’ordine. La Federazione francese delle telecomunicazioni (Fft) si è prontamente lamentata dell’assenza delle antenne telefoniche dall’elenco dei servizi di pubblica utilità. Enedis ha risposto che tutti i clienti saranno trattati allo stesso modo in caso di situazioni eccezionali, ma è emerso che fondamentalmente non è facile isolare un'antenna mobile dal resto della rete. Un problema che riguarda tutti. Italia compresa. La posizione di Asstel è identica a quella degli omologhi transalpini, la connettività mobile deve essere esclusa da qualsiasi interruzione di corrente e deve essere oggetto di colloqui appena si insidierà il nuovo governo.

Le preoccupazioni sono legittime, non solo per la continuità del servizio, dato che le interruzioni di corrente aumentano la probabilità che i componenti elettronici si possano guastare. Incidenti a catena che, potenzialmente, porterebbero a una situazione drammatica. Immaginarsi un inverno senza rete internet sui nostri telefonini è davvero troppo.

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