Ricette seriali

Maid, l'epopea piena di cadute di una madre sempre pronta a rialzarsi

Gaia Montanaro

La serie tv, tratta dal memoir di Stephanie Land, mostra la forza interiore che fa lottare le madri per una nuova vita e per il bene dei figli

È una delle novità di questo ottobre seriale la serie Maid, dramma in dieci episodi da cinquanta minuti che segue le vicende di Alex, madre coraggio che decide di allontanarsi dal compagno alcolizzato ed emotivamente violento e di portare con sé la loro bambina di quasi tre anni, Maddie. Inizia per madre e figlia un’epopea piena di cadute in cui Alex si troverà a fare sacrifici enormi per riuscire a sopravvivere, di fatto piombata nella più totale indigenza.

   

  

Senza soldi, senza un lavoro, senza nessuno su cui contare (sua mamma è una hippie bipolare presente solo a intermittenza e un padre con cui non ha rapporti da anni), Alex sarà però sostenuta da una serie di incontri, alcuni più duraturi, altri momentanei ma quasi sempre con figure femminili, che la aiuteranno a rialzarsi. A lottare fino alla fine per il bene di Maddie. Per una nuova vita. La serie – tratta da una storia vera diventata un bestseller mondiale – è prodotta dalla LuckyChap Entertainment e ha come producers Margot Robbie e John Welles, uno dei più stimati professionisti americani già attivo in serie del calibro di The West Wing e ER (qui regista dei primi quattro episodi) e come showrunner Molly Smith Metzler (con lo stesso ruolo aveva lavorato in Orange is the new black). L’interprete protagonista, sulle cui spalle si regge quasi tutta la serie, è la bravissima Margaret Qualley che mette in luce il suo incredibile talento attoriale in un ruolo davvero decisivo per la sua carriera. A interpretare la madre di Alex è Andie MacDowell, vera mamma della Qualley nella realtà. 

  

Come inizia Maid?

Nella prima scena che apre la serie, si vede Alex sdraiata a letto di notte che osserva il compagno dormire. Non appena è certa che l’uomo sia caduto in un sonno profondo, si alza, prende la piccola Maddie, salgono in auto e si allontanano. In sottofondo le grida del padre che intima ad Alex di fermarsi. La ragazza quasi subito si accorge di essere in riserva e si ferma ad un distributore di benzina. Si vedono sullo schermo il conteggio dei soldi che ha in tasca e la cifra scendere ogni qualvolta Alex deve sostenere una spesa. Questo conteggio costante costituirà uno degli elementi ricorrenti della serie, il dover calcolare sempre i soldi fino all’ultimo centesimo per cercare di non arrivare mai a zero. Per assicurarsi di sopravvivere. 

   

     

Dove è ambientato Maid? 

La serie è l’adattamento del memoir di Stephanie Land "Donna delle pulizie". Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre (edito in Italia da Astoria) in cui l’autrice racconta la propria vicenda autobiografica – che poco si distacca dal punto di vista narrativo dalla serie. Stephanie nasce e scresce in Alaska dove, alla fine della scuola superiore, vorrebbe andare all’università e studiare scrittura ma i genitori non possono sostenerla economicamente. Dopo la loro separazione, Stephanie si trasferisce a Washington ma a causa della recessione economica fatica a trovare un lavoro. Nel frattempo, a ventotto anni rimane incinta della figlia Mia, nata da una relazione di pochi mesi; il rapporto tra i due fidanzati si deteriora velocemente a causa degli abusi del compagno e questo porta Stephanie a scappare. Comincia a lavorare come donna di servizio a nove dollari l’ora e grazie ai sussidi statali riesce a malapena a sopravvivere. Nel libro l’autrice racconta che aver lavorato come donna delle pulizie le ha permesso di entrare in contatto con persone e realtà molto diverse dalla sua, di instaurare rapporti che sono stati sorprendentemente fruttiferi per la sua vicenda personale. È riuscita a farsi ammettere al college e a frequentare il corso di scrittura creativa che desiderava (e che le ha dato gli strumenti per scrivere la sua storia, da cui tutto è nato).

 

La storia vera è ambientata nello stato di Washington a Port Townsend mentre nella serie Maid i nomi sono stati leggermente cambiati e si parla della cittadina fittizia di Port Hampstead e dei Fisher Island. In realtà la serie è stata girata in Canada, a Greater Vittoria in British Columbia, sulla punta meridionale dell’isola di Vancouver. È ormai pratica molto consolidata a Hollywood quella di andare a girare in Canada, dove si possono trovare paesaggi (urbani e non) molto simili a quelli degli Stati Uniti ma costi produttivi decisamente inferiori.  

   

Dove abbiamo già visto gli attori di Maid?

Protagonista pressoché assoluta e di una bravura davvero fuori dall’ordinario è Margaret Qualley, già presente in The Leftovers, nello spot per Kenzo diretto da Spike Jonze (vera chicca), in C’era una volta… a Hollywood e in Fosse/Verdon. Sicuramente Maid è la sua prova attoriale più importante, anche per il ruolo che le è stato affidato e che la giovane attrice interpreta con assoluta credibilità e una forte carica empatica riuscendo sempre a mantenersi in equilibrio perfetto e non cadere mai nell’eccessivo pathos. Nel cast anche la madre della Qualley, Andie MacDowell, attrice e famosissima modella, indimenticata nel suo ruolo in Quattro matrimoni e un funerale, e da ricordare anche in Sesso, bugie e videotape (diretto da Steven Soderbergh) e America oggi di Robert Altman. 

 

Quali sono i temi di Maid?

Maid affronta con equilibrio e oculatezza narrativa il tema della violenza emotiva in ambito domestico, ha a cuore la tematica femminista che però declina in modo sfaccettato e non preconcetto, parla della violenza sulle donne, della loro capacità di riscatto, della forza interiore che le fa lottare soprattutto per il bene dei figli. Maid racconta una storia di sopravvivenza, del legame viscerale che c’è tra madre e figli e di come questo permetta di sopportare l’impossibile. 

      

Qual è il tono di Maid in una frase? 

“Prendere a pugni un muro vicino a te è violenza emotiva. Prima di mordere, abbaiano. Prima di colpirti, colpiscono vicino a te. La prossima volta sarebbe stata la tua faccia, lo sai”.

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