Le lacrime di Silvia Provvedi

Il Grande Fratello Vip fa piangere. In ogni senso

Manuel Peruzzo

Gli ascolti calano e gli autori decidono di puntare sulle lacrime dei concorrenti. Li fanno anche litigare e limonare, ma forse il problema di questa edizione è proprio il cast

Gli ascolti calano, bisogna farli piangere. Il massimo del cinismo televisivo è anche il momento più riuscito: il melodramma. Piange Francesco Monte perché gli manca una carezza della madre che è morta. Piange Silvia Provvedi perché Fabrizio Corona le ha devastato la vita e lei, amandolo, ha fatto piangere le persone che le vogliono bene, tra cui la sorella nell’altra stanza, che infatti singhiozza. Piange Maurizio perché gli chiedono di spiegare le battute e vuole tornare a casa, ma la moglie lo convince a rimanere dentro (ché mica vuole piangere pure lei pagando le penali).

 

   

Funziona così: li fanno piangere prima in confessionale, lasciando che si aprano a una voce amica, poi montano il filmato con una canzone strappalacrime, tipo una di Adele, e gli mostrano in diretta i video, sperando che la reazione sia un nuovo pianto, questa volta in diretta, e quindi più autentico, più vero, più emozionante. Alla fine la conduttrice pronuncerà la frase: “Grazie di averci aperto il tuo cuore”, che è il modo in cui gli autori dicono “speriamo almeno questo aiuti a svoltare l’auditel”.

 

A volte basta solo aspettare e uno frigna da solo. Se Cattaneo potesse esprimere un desiderio a costo della vita degli altri inquilini sarebbe questo: ringiovanire. Li osserverebbe scomparire tutti come nell’ultimo “The Avengers” e si accarezzerebbe la pelle setata e liscia guardandoli sparire nell’oblio: Byeeeee. L’altro giorno s’è tinto la barba per coprire delle chiazze bianche e ora sembra un pirata della Playmobil. Del tutto vano è stato ogni tentativo di scartavetrarlo, di passargli l’acetone sulle guance, di grattarlo come un gratta e vinci. Sembra un bianco che sta interpretando Aladino per una compagnia di attori di strada squattrinati e che verrà accusato di appropriazione culturale. 

 

Ma il suo problema è un altro: l’auto-consapevolezza. L’ha sepolta sotto strati di cerone ma è lì sotto e vuole tornare a farsi sentire. E proprio quando meno te l’aspetti, lì su un prato sintetico mentre indossi una maglia leopardata, ti coglie di sorpresa e vivi uno di quei momenti illuminanti sulla tua intera esistenza, come a fine serata quando hai mischiato troppe cose diverse. Quindi è scoppiato a piangere perché: “I miei amori non mi hanno mai dato niente, nessuno mi ha mai amato”, così, mentre qualcuno in regia cambiava canzone lui è tornato finalmente giovane, forse troppo. A quel punto, quando un cinquantenne crolla a piangerti tra le braccia come un quindicenne, tu povera ragazzina, e sto parlando della piccola Giulia Provvedi, non gli dici “Forse hai esagerato col vino”, ma lo abbracci e sospiri una di quelle frasi rubate forse alla callista o all’astrologa: “Nella vita anche le sconfitte fanno crescere”. Sono certo che qualche spettatore se lo andrà a tatuare sul petto. Lui piange comprensibilmente più forte, per nulla rassicurato. Hanno troppo tempo libero per pensare alle loro vite: fate cadere dei libri nella casa. O una PlayStation. O almeno della droga!

 

Gli ascolti calano, bisogna farli limonare. Francesco Monte sembra non avere delle relazioni fuori dai reality: si è fatto cornificare e lasciare alla scorsa edizione del GFVip da Cecilia Rodriguez, cosa che ci viene ricordata di continuo; e se qualcuno se ne fosse dimenticato: hanno tappezzato di foto i muri con la di lui ex acciocché lui passando se lo ricordi. È andato all’Isola dei Famosi e ha conosciuto Paola di Benedetto, la storia è finita perché i due pare non si sopportassero, e ora sta flirtando con Giulia Salemi. E non si decide a baciarla (nonostante lei sia pronta a presentarlo alla mamma e lo fissa come una che ha già scelto il menù di nozze).

 

Monte non si decide neppure a limonare con l’amico Stefano, anche se lo promette di continuo (e allora il suggerimento agli autori sarebbe di osare un po’ di più: perché non mettere dell’ecstasy nell’acqua?). Siccome nessuno si sveglia e qui la gente cambia canale si è pensato a un gioco spiritoso: far passare di bocca in bocca alcuni cibi ai concorrenti. Così c’erano Salemi che passava la noce a Walter Nudo, il quale la passava a Ivan Cattaneo, il quale lo palpava e palpava Elia, il quale infine la dava tutta sbausciata e sporca di cerone alla Marchesa, come quando il nostro cane ci porta l’osso tutto soddisfatto e noi non sappiamo se prenderlo o lasciarlo lì ad asciugare. C’è stato anche, e vi ringraziamo tanto, il momento “oggettificazione maschile”, in cui ci hanno mostrato i culi dei migliori concorrenti, chiamati pudicamente “Lati B”, con Ilary che diceva che al presidente di giuria Alfonso interessavano molto, e io lì mi sono un po’ imbarazzato (che è quel genere di stato emotivo estraneo alla Salemi che riesce a stupirsi che Moana Pozzi è morta così come non ha mai sentito l’espressione “Salto della Quaglia”, né ha mai sentito parlare della Bulgaria. O forse lo sa e pensa che fingere d’essere una che ha vissuto in un bunker è sexy). E comunque l’unico che aveva qualcosa da mostrare era Fabio.

 

Gli ascolti calano, bisogna farli litigare. Al centro di tutti ci sono i romani: Silvestrin e Maurizio vs Merola e Giorgi. Iniziamo subito col dire che ci sono due cose che la Giorgi detesta più dell’aria condizionata: i giochi di carte e le barzellette. E le Barzellette di Maurizio sono come una partita infinita a rubamazzetto. Quindi lei non ride alle sue battute, e lui s’offende a morte. Silvestrin non sopporta Merola. Lo trova volgare, fuori fuoco, sgradevole. Merola in effetti è fuori tempo massimo con i suoi racconti delle scopate degli anni ottanta, pare la versione romana del ritorno di Casanova di Schnitzler. Mi spiegate perché Zanza è morto in camporella in riviera romagnola e Merola è lì in mocassini viola a litigare con Silvestrin per aver spremuto un limone? Che poi lo sappiamo tutti: un limone non è solo un limone. Quando si litiga è sempre un pretesto per rivangare altro, e quell’“altro” è che Silvestrin non reggeva l’interesse del gruppo femminile per quei racconti così rozzi di uno che viene scambiato per gran signore. Non lo poteva sopportare: gli si leggeva in faccia. Silvestrin si auto percepisce come l’intellettuale del gruppo e crede d’essere stato scelto per questo, quindi quando a fine serale scopre d’essere una pedina, proprio come tutti gli altri, che nei filmati appare rissoso e polemico, s’offende e si sente tradito. Il che ci fa capire che non è intelligente come crede d’essere. Merola che racconta a tavola che s’è scopato Moana Pozzi (chi non, in quegli anni?) sta solo accontentando gli autori. O avrebbero chiamato Piero Angela. 

 

So che è banale dirlo ma forse è proprio questo il problema: il cast. Ecco allora il totonomi per il prossimo cast di un successo assicurato (Vip o Nip fa lo stesso): un anti vaccinista, un professore del liceo, un insegnante di ginnastica del tecnico, un cane eroe, Vittorio Sgarbi, Marina Abramovic, Rain Dove, Mauro Da Mantova (La Zanzara), Povia, Rita Pavone, Iva Zanicchi, un rifugiato senza permesso di soggiorno, Banksy, Theresa May, Bebe Vio, Ceskiello (o un imbucato del matrimonio Ferragni), Giancarlo Magalli, Young Signorino, il premier Conte, Gianfranco Rotondi e Papa Ratzinger.