Levante durante la puntata di ieri di X Factor (foto LaPresse)

A X Factor è la serata della "Levante furiosa"

Simona Voglino Levy

La cantautrice mostra un lato inaspettato di sé, un "cavallo imbizzarrito" che si scaglia contro Fedez. Per la cronaca, è stata eliminata Camille Cabaltera

Questa del quarto live di X Factor, andato in onda ieri sera su Sky col solito milione e passa di telespettatori, la chiameremo la puntata della Levante furiosa. Dove a vincere – nemmeno a dirlo – sono state, ancora una volta, le scenografie di Luca Tommassini. Che, ancora una volta – esagerate nella loro grandezza, più adatta al concerto di una star internazionale, per dire – hanno distratto prepotentemente dalle performance musicali. D’altronde, sarebbe inutile negare un’evidenza tanto reale, quanto ingrata: una volta fuori dal patinato mondo di Fremantle, gli stessi concorrenti che lì dentro, acchittati per l’occasione spettacolare, appaiono piccole pop star alla ribalta, sul palco di un Carroponte qualsiasi sveleranno, ahitutti, la debolezza del loro breve percorso (iper)mediatico, sotto la luce di riflettori ben più fiochi.

 

Anche la puntata di ieri, quindi, lunga come di consueto, è scivolata tra esibizioni impeccabili e assegnazioni discutibili su pezzi al più sconosciuti al grande pubblico. E persino Mara Maionchi, ultima speranza per gli amanti della nostra canzone, ha ceduto all’inglese.

  

Ma torniamo alla Levante furiosa. Sì, perché la bella cantautrice siciliana, a dire il vero imprigionata in una teatralità forzata che, a tratti, la rende mal digeribile, ieri sera ha perso le staffe. Lasciando che il cavallo imbizzarrito che vive in lei partisse per un galoppo isterico e difficilmente arrestabile. L’avvenente Claudia (nome non d’arte) se l’è presa con Fedez, presentando al pubblico un lato per lo più inedito del quale s’era avuto soltanto qualche sporadico assaggio. L’artista incandescente si è mostrata in una reazione che, bando al sessismo, potrebbe essere (mal)intesa come preludio a un’incombente sindrome mestruale. Per il sollazzo del collega Fedez. Che, sornione, dopo averla punzecchiata come meccanismo comanda, l’ha poi liquidata, lasciandola in preda al suo impeto improvviso. Ragione primigenia del contendere? La performance (a dire il vero, scarsa) di Rita Bellanza, sulle principesche note de La donna cannone, vessillo vergato De Gregori di quel nostro cantautorato che fa gonfiare il petto.

 

La gara si è svolta, al solito, infilando le impeccabili esibizioni dei suoi (ormai 8) concorrenti. Eliminata di ieri: Camille Cabaltera, prima ad esibirsi, con tanto di scenografia stupefacente a valorizzare una bella performance canora che, in quanto tale, poteva essere infiocchettata decisamente meno.

 

 

Poi, Samuel Storm col suo timbro nero, emozionante. Quindi, la scelta che non ti aspetti per Lorenzo Licitra con i Metallica, in una performance perfetta e senza emozione.

 

I soliti Ros, tanto energici quanto decontestualizzati. Enrico Nigiotti, chitarra e voce con Make you feel my love di Bob Dylan a dare una boccata d’ossigeno. I Maneskin, bravi e tracotanti e sempre eccessivi nel voler dimostrare un’anticonvenzionalità che, su un palco tanto convenzionale, non è concessa. Infine: Andrea Radice, con un look forzato, impacciato dentro a panni non suoi, a tratti grottesco, e l’angelico Gabriele Esposito con tanto di band sulle note di Hotel California.

 

 

Per gli 8 concorrenti rimasti in gara il bello deve venire: da settimana prossima, finalmente, la competizione entra nel vivo con i loro inediti, vero assaggio di quell’ipotetico percorso tanto decantato dai giudici che, auguriamo, possa essere luminoso e condurli in vetta alle classifiche. Al netto dello streaming. Quello gratuito, ovvio. 

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